“Da novembre il vaccino anche ai bambini“. Ad annunciarlo è Franco Locatelli, coordinatore del Cts, per il quale ci sarebbero numerosi aspetti a favore della vaccinazione nei più piccoli. Tra gli altri, i focolai nelle scuole, che sarebbero così evitati, e una sintomatologia non grave, a fronte delle morti pediatriche contate nello scorso anno. Preoccupa, infatti, la variante Delta, più contagiosa e aggressiva anche nei confronti dei bambini. Ma intanto bisogna attendere l’ok da Pfizer e Moderna, vicine all’autorizzazione per i più piccoli.
Vaccino Covid per i bambini da 1 a 12 anni, da quando
Secondo Franco Locatelli, coordinatore del Cts, i bambini da 1 a 12 anni potrebbero aver somministrato il vaccino a partire da novembre 2021. “Pfizer e Moderna sono vicini all’autorizzazione per i più piccoli, gli under 12“, dichiara in un’intervista a Il Messaggero. Un’occasione che per il medico andrebbe subito colta: “Io ritengo che sia necessario vaccinare anche i più piccoli”, conferma. Sono loro, infatti, ad essere degli ignari vettori su cui il virus viaggia a velocità. Un po’ perché i piccoli non indossano le mascherine, un po’ per le loro ovvie abitudini ad avvicinarsi e ad avere contatto.
Ma insieme alla pericolosa trasmissibilità del Covid, che aumenta con la variante Delta, secondo Franco Locatelli un’altra ragione dovrebbe spingere i genitori a far vaccinare i bambini. “In Italia, da inizio pandemia – dichiara a Il Messaggero – sono morti 28 pazienti di età pediatrica. E di questi 13 avevano meno di 10 anni. Così distribuiti: 4 sotto i 3 anni, 4 dai 3 ai 5 anni, 5 dai 6 ai 10 anni“.
I sieri Pfizer e Moderna, così, potrebbero diventare un efficace scudo per i piccoli a rischio. Ma anche inibire la circolazione del virus in quegli ambienti in cui di solito prolifera, soprattutto adesso che la variante Delta, più aggressiva e contagiosa, sta prendendo il sopravvento. “Vaccinando i bambini eviteremo focolai anche nelle scuole elementari e dunque il ricorso alla didattica a distanza. Limiteremo la circolazione del virus e la possibilità che contagino genitori e nonni. Sia la società pediatrica italiana, sia quella americana sono favorevoli alla vaccinazione dei bambini“, dice ancora Franco Locatelli.
Vaccino covid per gli under 12: gli effetti collaterali
Per i bambini sotto i 12 anni il vaccino anti Covid-19 non è ancora stato approvato. Per questo non esistono dati a sufficienza per decretare con certezza quali potrebbero essere eventuali effetti collaterali. I report, invece, sono stati redatti per gli over 12, le cui risposte avverse ai sieri potrebbero in via ipotetica assomigliare a quelle dei bambini più giovani. Per rispondere a dubbi e curiosità, la Società italiana di Pediatria ha redatto una serie di Faqs: domande e risposte per fugare le preoccupazioni dei genitori. Queste riguardano anzitutto se sia opportuno somministrare il siero ai piccoli che soffrano di asma, celiachia, di varie allergie o di malattie croniche. E affrontano, poi, la delicata questione degli effetti collaterali. Dalle miocarditi post vaccinazione nei pazienti pediatrici al rischio di trombosi.
Gli esperti del SiP, sempre per quanto riguarda i bambini sopra i 12 anni, ritengono comunque di raccomandare la somministrazione del siero. “Anche se la fascia pediatrica dai 12 anni in su – scrivono i pediatri – risulta essere tra quelle meno colpite dal Sars-CoV-2, recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato in tale fascia di età la presenza di gravi complicanze renali o di complicanze multisistemiche. In termini di sanità pubblica, la fascia di età pediatrica e adolescenziale può fungere da serbatoio per la diffusione del virus nell’intera popolazione“. Aggiungendo poi: “L’opportunità di implementare un’offerta vaccinale universale aiuterà notevolmente a ridurre non solo la circolazione dello stesso virus, ma soprattutto il rischio di generare varianti potenzialmente più contagiose o capaci di ridurre l’efficacia degli stessi vaccini in uso“.
Vaccinazione nei bambini, obbligatoria per la scuola?
Al momento, la vaccinazione rimane su base volontaria per tutta la popolazione (salvo per alcune categorie di persone legate a certi ambiti professionali). Dunque, anche secondo quanto affermato in passato dal ministro della salute Roberto Speranza, le regole non cambieranno per i più piccoli. Soprattutto per quanti, gli under 12, non possono ancora vaccinarsi perché non autorizzati dalle aziende farmaceutiche. “La vaccinazione sarà fortemente consigliata, ma non obbligatoria per iscriversi a scuola“, aveva dichiarato il ministro Roberto Speranza.