Il vaccino è efficace dopo la seconda dose: resta alta nel tempo, a 7 mesi. Cala, però, davanti alla variante Delta. Sono alcuni dei dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), sulla base del quarto report a cura del Gruppo di lavoro Iss-ministero della Salute Sorveglianza vaccini Covid-19.
Vaccino efficace dopo seconda dose
Nel frattempo che da lunedì 20 settembre è partita la compagna della terza dose del vaccino, emergono i dati dell’efficacia dei vaccino dopo la seconda dose.
I dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), sulla base del quarto report a cura del Gruppo di lavoro Iss-ministero della Salute Sorveglianza vaccini Covid-19, dicono che “a 7 mesi dalla seconda dose di vaccino non si osserva una riduzione significativa di efficacia in termini di protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica), che rimane dell’89%. Anche contro il ricovero e il decesso la protezione resta elevata (96% e 99%) a 6 mesi dalla seconda dose”.
Sono stati esaminati i dati di più di 29 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino a mRna di Pfizer e Moderna, seguite fino al 29 agosto 2021, riporta l’Iss. “L’efficacia è stata valutata confrontando l’incidenza di infezioni (sintomatiche e asintomatiche), ricoveri e decessi a diversi intervalli di tempo dopo la seconda dose con quella osservata nei 14 giorni dopo la prima dose, considerato come periodo di controllo”.
Vaccino, l’efficacia cala per gli anziani e varianti
Negli studi pubblicato dall’Iss si evince che l’efficacia dei vaccini con il tempo possa calare nei soggetti fragili e davanti alla variante Delta.
“Nei primi mesi di vaccinazione rimane elevata la protezione del rischio di infezione nella popolazione generale, mentre è stata osservata una riduzione di efficacia nel tempo per immunocompromessi e fragili. A 7 mesi dalla vaccinazione non si registra una riduzione dell’efficacia dei vaccini Covid-19 a mRna nella popolazione generale, mentre si osserva una lieve diminuzione nella protezione dall’infezione (sintomatica o asintomatica) in alcuni gruppi specifici“.
Diventa dunque fondamentale la somministrazione della terza dose in questa parte dell’anno per i soggetti fragili e persone anziane.
Infatti, “nelle persone immunocompromesse si osserva una riduzione dell’effetto protettivo verso l’infezione a partire da 28 giorni dopo la seconda dose”.
Quanto invece alle “persone con comorbidità , si osserva una riduzione della protezione dall’infezione, dal 75% di riduzione del rischio dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa 7 mesi“. Infine “diminuisce leggermente, pur rimanendo sopra l’80%, l’efficacia contro l’infezione nelle persone sopra gli 80 anni e nei residenti delle Rsa”.