Un fatto di cronaca colpisce il mondo clericale e, per certi aspetti, anche quello religioso. A Venezia un parroco è stato sospeso a causa di atteggiamenti poco consoni. L’uomo infatti si denudava davanti ai ragazzi.
Gli incontri erano così del tutto diversi rispetto a ciò che si attendeva.
Parroco sospeso, succede a Venezia
Sempre sotto osservazione, il mondo della Chiesa deve spesso fare i conti con fatti di cronaca e di diversa natura. Non tutte le persone che ricoprono ruoli ecclesiastici si dimostrano valide dal punto di vista etico e, soprattutto, umano. A dimostrarlo quanto successo a Venezia, dove un parroco è stato sospeso.
La segnalazione arrivò in passato, già tra Giugno e Luglio del 2019 e riguarda il parroco dei Carmini, nel centro storico della città lagunare. L’uomo organizzava incontri con i ragazzi di 17 anni, incontri nei quali tutti si denudavano – compreso lo stesso parroco – rimanendo così senza vestiti in canonica. A riverarlo è stato Francesco Moraglia, patriarca della medesima città, che ha così raccontato la vicenda al termine di una deposizione molto lunga durante il processo sul cosiddetto “corvo”. Infatti da Gennaio 2019 la città di Venezia venne tappezzata di volantini che segnalavano atti non consoni – tra cui quello di pedofilia – tenuti dai preti dello stesso luogo.
Il primo di quei depliant mostrava anche le iniziali del parroco “denunciato”, ovvero A.L., arrivato ai Carmini nel 2017. Lo stesso foglio veniva firmato “fra.tino”. Lì per lì le accuse si spensero fino a quando – diversi mesi dopo – ci fu un’accurata segnalazione, che portò il parroco a “confessare” quanto fatto. Il processo si è poi concluso nel 2020 e la sospensione avrà una durata di cinque anni. In più il prete si sottoporrà ad un percorso psicologico. Dopo aver “espiato le sue colpe”, potrà tornare a ricoprire alcuni ruoli, senza poter più tornare a contatto con i minorenni.
Una pena, forse, fin troppo lieve.