Vignetta Arianna Meloni, Vauro difende Natangelo: “Azzeccatissima, la satira è satira”. Il disegnatore difende il collega dopo l’ondata di polemiche: “Gli ho mandato i complimenti, magari gli lascio il testimone”.
Vignetta Arianna Meloni, Vauro si schiera con Natangelo: “Azzeccatissima”
La vignetta del Fatto Quotidiano sulle dichiarazioni del Ministro Lollobrigida con protagonista sua moglie, Arianna Meloni, ha generato un vespaio di polemiche, soprattutto da parte di membri di Fratelli d’Italia. Nello sketch, la sorella della premier Giorgia Meloni appare a letto con un uomo di colore: “Tranquillo, mio marito è fuori tutto il giorno a combattere la sostituzione etnica”. Il celebre vignettista Vauro Senesi si è invece schierato dalla parte del suo autore, Mario Natangelo, come spiega in un’intervista concessa ad Adnkronos: ‘Ho mandato a Natangelo un messaggio di complimenti quando ho visto la sua vignetta, è azzeccatissima“.
Vauro ha difeso Natangelo dalle polemiche, dicendosi entusiasta che ci siano ancora vignettisti con il piglio giusto per fare satira: “Sono molto felice fra tanta satira bonacciona che c’è in Italia ci sia un giovane che fa satira vera è autentica. Visto che sono anziano posso dire che se devo lasciare un testimone lo lascio proprio a Natangelo. La satira è satira. Dopo il decreto anti rave e il decreto emergenza migranti adesso faranno il decreto ‘emergenza satira”.
Sulle dichiarazioni di Lollobrigida: “Impregnate di una sottocultura fascista”
Vauro ha poi detto la sua sull’evento all’origine della vignetta, le dichiarazioni sulla presunta sostituzione etnica da parte del Ministro Lollobrigida. Il vignettista si è detto sarcasticamente contento di sentire tali affermazioni: “Io avrò a breve un processo e se continuano a fare queste dichiarazioni fasciste, forse sarà difficile quando dico che Fdi è un partito fascista, affermare che invece non lo è”. Per Vauro le uscite dei vari membri di FdI sono frutto di una precisa influenza culturale fascista: “Le dichiarazioni di Lollobrigida, ma anche quelle di La Russa e della stessa Meloni sulle Fosse Ardeatine, fanno emergere una sottocultura fascista di cui sono impregnati e che non riescono a contenere e questo è grave perché sono figure istituzionali. Nella Costituzione l’Italia è una Repubblica antifascista qui si sta creando un corto circuito culturale che trovo molto allarmante”.