Viterbo, un bimbo di 10 anni è stato ucciso a coltellate dal padre. All’uomo era vietato avvicinarsi alla famiglia a causa di minacce e aggressioni reiterate. La polizia lo ha arrestato con l’accusa di omicidio.
Orrore a Viterbo, bimbo di 10 anni ucciso a coltellate dal padre
Un efferato omicidio ha avuto luogo ieri a Cura di Vetralla, in provincia di Viterbo. Un bimbo di 10 anni, Matias Tomkow, è stato ucciso dal padre a coltellate. Mirko Tomkow, un manovale polacco di 44 anni, si è introdotto a casa della moglie nonostante il divieto di avvicinarsi alla famiglia. Diversi episodi di violenza, aggressioni e minacce, infatti, avevano portato la moglie, una domestica albanese 35enne di nome Mariola Rapaj, a denunciare il marito per difendere se stessa e suo figlio. La donna era ancora molto spaventata dall’indole violenta dell’ex compagno e aveva raccomandato il piccolo Matias di non aprire la porta a nessuno, nemmeno al padre, finché lei non fosse tornata dal lavoro. Una paura purtroppo più che giustificata, visto il tragico esito della vicenda.
Ritrovato ancora in casa in stato confusionale: il padre è in arresto per omicidio aggravato
L’uomo, ricoverato per Covid da Ottobre in un ospedale di Roma, si è allontanato dall’ambulatorio in circostanze ancora da chiarire. In qualche modo si è introdotto nella casa della moglie, facendosi probabilmente aprire la porta dal figlio. Poco dopo, l’uomo uccide il suo stesso figlio con un coltello da cucina, colpendolo alla gola. È stata poi la madre a ritrovare il cadavere, quando è rientrata dal lavoro verso le tre del pomeriggio. Le sue urla disperate hanno allertato i vicini che hanno subito avvertito le autorità, già testimoni degli atti violenti dell’ex compagno della donna. Le autorità hanno ritrovato l’assassino ancora in casa, in stato di semi-incoscienza. Nelle prossime ore verranno fatti esami tossicologici per stabilire se fosse sotto effetto di alcol o altre sostanze. Al momento, Mirko Tomkow è ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale Belcolle di Viterbo, ma è in stato di arresto per omicidio aggravato.
Le parole del sindaco di Vetralla: “Mai avremmo pensato a una conclusione del genere”
“Da quando faccio il sindaco non ho mai vissuto una cosa del genere e non avrei mai voluta viverla. Stiamo ricostruendo tutto”. Queste le dichiarazioni sconvolte di Sandrino Aquilani, sindaco di Vetralla. Il primo cittadino ha proclamato il lutto cittadino e ha organizzato una veglia di preghiera per il piccolo Matias: “Il minimo che potevamo fare per onorare la memoria di quel povero bambino. Per noi la sua sembrava una famiglia normale, anche se il padre era conosciuto per alcuni comportamenti esagerati in piazza, soprattutto di notte. Colpa dell’alcol, mai però avremmo pensato a una conclusione tanto inaudita che adesso ci fa sentire davvero impotenti”.