WhatsApp, come sapere con chi chatta qualcuno quando è online? Al giorno d’oggi esistono diverse tecniche per spiare le conversazioni altrui e controllare l’attività online di un individuo. Scopriamo le tecniche più usate e i metodi migliori per proteggere la propria privacy.
Come sapere con chi chatta su WhatsApp: le tecniche per spiare le conversazioni
WhatsApp è la piattaforma di messaggistica istantanea più utilizzata al mondo. Nel giro di pochi anni è diventata una parte irrinunciabile della vita quotidiana di moltissime persone, che la usano per restare in contatto con i propri familiari e contatti di lavoro. Per mezzo di WhatsApp, milioni di messaggi, dati e documenti vengono scambiati ogni giorno. Anche per questo motivo, sono in molti a nutrire preoccupazioni per la propria privacy. Esistono infatti diversi metodi per scoprire con chi chatta un utente e spiare le sue conversazioni, spesso utilizzati da malintenzionati per controllare le attività altrui e per carpire informazioni personali. Ecco le principali applicazioni e tecniche di hacking utilizzate e i metodi più efficaci per difendersi da attacchi alla propria privacy.
Spiare le conversazioni: le applicazioni spia
Come si fa a sapere con chi chatta un utente su WhatsApp? È possibile controllare le conversazione di un utente su WhatsApp utilizzando alcune cosiddette “applicazioni spia“. Queste app permettono al malintenzionato di turno di tenere d’occhio letteralmente ogni attività compiuta sul dispositivo dove sono installate. Possono leggere e registrare il testo digitato sulla tastiera e fare screenshot di ciò che viene visualizzato sullo schermo del telefono. Altre permettono di controllare il registro delle telefonate e le attività di messaggistica social, WhatsApp compreso. Molte di queste applicazioni sono disponibili sugli store virtuali. Tra queste spiccano MySpy, WhatsApp agent e Cerberus, ma anche i software usati di norma dai genitori come parental control per tenere d’occhio le attività online dei figli, come Qustodio e iKeyMonitor.
Ma come fa un malintenzionato ad installare l’applicazione sul telefono della vittima? In genere si serve di tecniche della cosiddetta “ingegneria sociale“, ovvero lo studio del comportamento di una persona per carpire informazioni utili. L’hacker di turno proverà ad avvicinarsi alla vittima, cercando un pretesto per impossessarsi del suo smartphone per il tempo necessario ad installare l’app-spia o per ottenere i dati necessari ad infiltrarsi.
Come difendersi: proteggere la propria privacy su WhatsApp
Come difendersi quindi dalle insidie alla propria privacy? In primis, è fondamentale aggiornare sempre WhatsApp. La piattaforma di messaggistica riceve frequenti update proprio per restare al passo delle più pericolose minacce informatiche. Ogni aggiornamento può contenere importanti correzioni di falle di sicurezza e nuovi mezzi di protezione contro le ultime trovate dei cybercriminali. Per questo è bene fare in modo che la piattaforma sia sempre aggiornata. È possibile gestire gli aggiornamenti delle proprie applicazioni sullo store virtuale del proprio smartphone.
Un altro metodo efficace per impedire accessi indesiderati è quello di proteggere lo smartphone servendosi di un PIN di sblocco sicuro. Piuttosto della comoda, ma rischiosa, sequenza, è bene utilizzare un codice a sei cifre, o ancor meglio una password alfanumerica. Alcuni smartphone presentano inoltre l’opzione che consente lo sblocco con l’impronta digitale o il riconoscimento facciale, altri due ottimi mezzi per salvaguardare la propria privacy. La funzione di sblocco con impronta è disponibile anche per lo stesso WhatsApp, per impedire gli accessi non autorizzati all’applicazione.
Un altro utile “muro” da porre a protezione delle proprie conversazioni è la Verifica in due passaggi. Attivando questo sistema di sicurezza, ogni accesso ai propri account e numeri di telefono dovrà essere integrato necessariamente con un codice a sei cifre, scelto dall’utente all’attivazione della verifica. Sarà molto più difficile per chi non ha questo codice accedere alle conversazioni dell’utente.