Paolo Ziliani becca la Juve sull’inchiesta Prisma: “Non dice che è innocente, vuole cambiare tribunale”. Il giornalista sportivo al veleno contro i bianconeri nel giorno della prima udienza preliminare. Le accuse sul Fatto Quotidiano: “I media hanno silenziato lo scandalo”.
Ziliani, la frecciata alla Juve sull’inchiesta Prisma: “Non si dice innocente, vuole cambiare tribunale”
Oggi, 27 marzo, è il giorno dell’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, il processo che coinvolge i dirigenti e amministratori della Juventus. Sono quattro i capi d’accusa: false comunicazioni sociali di una società quotata per le annate 2019-2020-2021, ostacolo agli organi della vigilanza, false fatturazioni e manipolazioni del mercato. Per l’occasione il giornalista sportivo Paolo Ziliani ha commentato le richieste della difesa bianconera su Twitter, che secondo il Corriere della Sera avrebbe richiesto di portare gli atti a Milano o a Roma: “”In adesione all’univoca giurisprudenza di legittimità e di merito sul tema il contestato reato più grave si è consumato a Milano”.
Il tweet del giornalista è pungente: “Offesa e indignata per le infamanti accuse alle quali è chiamata a rispondere davanti a 60 milioni di italiani, anzi davanti a tutto il mondo, la Juventus a testa alta risfodera l’onore e urla: “Sono innocente!” Come? Ah no, scusate Dice solo che vuol cambiare tribunale. Vabbè”.
Offesa e indignata per le infamanti accuse alle quali è chiamata a rispondere davanti a 60 milioni di italiani, anzi davanti a tutto il mondo, la #Juventus a testa alta risfodera l’onore e urla: “Sono innocente!”
Come? Ah no, scusate
Dice solo che vuol cambiare tribunale
Vabbè pic.twitter.com/RFO424ytju— Paolo Ziliani (@ZZiliani) March 27, 2023
Le accuse di Ziliani sul Fatto Quotidiano
Ziliani negli scorsi giorni ha parlato molto del processo alla Juventus, accusando i media di averne attutito la gravità. In un suo recente articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, il giornalista accusa: “Sono passati quattro mesi dal giorno della decapitazione dell’intero cda juventino avvenuta il 28 novembre scorso. 120 giorni in cui le notizie degli smaccati reati commessi da Agnelli & company sono via via diventate di dominio pubblico nel disappunto più che nella curiosità dei media: che hanno sostanzialmente silenziato lo scandalo, salvo esplodere in una indignata e coordinata ribellione quando dal fronte giustizia sportiva è piombata in capo alla Juve la penalità di 15 punti dopo la riapertura del processo su un filone minore dell’inchiesta, quello delle plusvalenze fittizie”.