(Adnkronos) –
L’Avvocato Gianluca De Micheli del foro di Roma, specializzato in crisi d’impresa e risanamenti aziendali, commenta le novità introdotte dal d.l. 13/2023 volte a favorire il successo della Composizione negoziata della crisi
Roma, 26/06/2023 – Il Decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 febbraio, è entrato in vigore il giorno successivo introducendo importanti disposizioni per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC). Nell’ambito delle politiche di coesione e della politica agricola comune, il decreto dedica il Capo VII del Titolo II alle “Disposizioni urgenti in materia di giustizia”, con particolare attenzione alla crisi d’impresa.
Le misure introdotte dall’articolo 38 del decreto-legge, costituito da quattro commi, offrono nuovi incentivi per promuovere l’utilizzo della Composizione negoziata della crisi (CNC). “L’obiettivo di tali modifiche – commenta l’Avvocato Gianluca De Micheli – è quello di favorire il successo della Composizione negoziata della crisi, considerando che i dati evidenziano le difficoltà riscontrate sin dall’entrata in vigore dello strumento e la sua scarsa adozione. Il governo ha quindi cercato di affrontare le problematiche che rendono complessa l’applicazione dello strumento”.
“Una delle disposizioni più rilevanti contenute nell’articolo 38 riguarda il domicilio digitale nelle procedure concorsuali – continua l’Avvocato. “Secondo il decreto, l’assegnazione del domicilio digitale per le procedure di liquidazione giudiziale è stata rinviata di diciotto mesi a partire dalla data di entrata in vigore, ossia fino al 25 agosto 2024.” Ciò significa che i curatori dovranno acquisire una casella di posta elettronica certificata (PEC) sul mercato entro tale periodo.
Il decreto introduce diverse misure volte a rendere più accessibile agli imprenditori l’accesso alla composizione negoziata della crisi, disciplinata dagli articoli 12 e seguenti del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. In primo luogo, viene previsto che l’Agenzia delle entrate possa concedere un piano di rateazione del debito tributario fino a centoventi rate, qualora sussista una comprovata e grave situazione di difficoltà dell’impresa, documentata nell’istanza sottoscritta anche dall’esperto nominato per facilitare la composizione della crisi.
Al fine di accelerare l’accesso alla composizione negoziata, il decreto introduce semplificazioni procedurali temporanee. Fino al 31 dicembre 2023, gli imprenditori che intendono avviare la composizione negoziata possono sostituire le certificazioni richieste con una dichiarazione sostitutiva resa ai sensi dell’art. 46 d.p.r. 28 dicembre 2000, n. 445. Tale dichiarazione attesta che le certificazioni richieste sono state richieste almeno dieci giorni prima della presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto.
“Sebbene queste misure possano favorire il successo della composizione negoziata, potrebbero non aumentare in modo significativo l’accesso alla composizione negoziata da parte degli imprenditori italiani. Ad esempio, sarebbe stato più efficace introdurre forme transattive relative al debito fiscale e previdenziale nell’ambito della composizione negoziata”, conclude Gianluca De Micheli.
Con questa nuova versione del decreto-legge, il Consiglio dei Ministri ha preso in considerazione le principali difficoltà segnalate dagli operatori nei primi mesi di applicazione della Composizione negoziata, in particolare riguardo alla documentazione necessaria per presentare l’istanza. Sono state introdotte ulteriori agevolazioni al fine di rendere lo strumento più attrattivo per le imprese in difficoltà, favorendo così il recupero effettivo delle imprese in una prospettiva extragiudiziale.