(Adnkronos) –
Il consiglio è di rivolgersi ad un legale per raccogliere prove dell’inganno che la partner sta costruendo
La Spezia, 27 luglio 2023 – La legge che tutela le donne vittime di violenza o di maltrattamenti è particolarmente severa, come è giusto che sia, e negli ultimi anni lo è diventata ancora di più. Il fenomeno delle violenze, infatti, è in crescita e, considerata anche la difficoltà che le vittime incontrano nel raccontare quanto gli è accaduto e quindi nel denunciare è corretto che le misure scattino quanto prima. Come previsto dal cosiddetto ‘Codice rosso’. “Si tratta di leggi che evidentemente puntano non solo a tutelare le donne, ma anche a proteggerle e di conseguenza sono a loro maggiore tutela. Il che è corretto, a meno che “la persona accusata di aver commesso violenza non sia in realtà stata incastrata e sia quindi accusata ingiustamente” spiega Luigi Bondani, avvocato esperto nel settore, che esercita nel proprio studio di La Spezia, sottolineando come “in quella particolare situazione la normativa diventi particolarmente critica, poiché l’uomo ha oggettivamente meno strumenti per poter dimostrare la propria innocenza”.
E questo rappresenta un’arma che le donne interessate a vendicarsi dell’ex partner mettendolo nei guai possono cercare di sfruttare a loro vantaggio, con un danno evidente anche per le donne che subiscono effettivamente violenze e faticano a chiedere aiuto. “Sebbene la strada per dimostrare l’innocenza di un uomo sia estremamente complessa, è possibile percorrerla, a patto però di muoversi in anticipo” aggiunge Bondani, che coglie il principio fondamentale: “È importante agire prima che la situazione precipiti e rivolgersi ad un avvocato specializzato nel settore al minimo sospetto, in modo che sappia guidare la persona nel prendere le giuste contromisure”. Un esempio? Registrare le conversazioni in cui la partner o la ex minaccia di denunciare il compagno puntando sul fatto che chiunque crederà più facilmente alla parola della vittima piuttosto che a quelle di colui che lei accusa. “Quelle registrazioni possono essere utilizzate anche in tribunale come prova” spiega Bondani, sottolineando come sia possibile anche “analizzare i testi di email e messaggi per trovare traccia di premeditazione o dell’organizzazione dell’accusa”. Agire successivamente, invece, diventa decisamente complesso, poiché reperire prove valide e inconfutabili sarà più complicato.
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