(Adnkronos) – Il 2022 è stato un anno di nuova accelerazione per i furti di veicoli nel nostro Paese, a una velocità che non si vedeva da oltre 10 anni (+18% vs 2021): ogni giorno ne sono stati sottratti oltre 330, tra auto, moto e mezzi pesanti per un totale di 73mila veicoli.
Le regioni più a rischio sono: Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia.
Sono questi i principali trend che emergono dal “Dossier sui Furti di veicoli”, elaborato da LoJack Italia.
Lo scorso anno la crescita dei furti è cresciuta di un +18%, per un totale di oltre 123mila veicoli rubati.
“Il business dei furti è tornato a farsi sentire in modo deciso nel nostro Paese”, ha osservato Massimo Ghenzer, Presidente di LoJack Italia, “Non assistevamo a un tasso di crescita così significativo, anno su anno, da molto tempo. Lo scorso anno 73.465 veicoli sono spariti nel nulla. Due curiosità: secondo nostre stime, i ladri d’auto si muovono principalmente di notte (nel 65% dei casi), quasi sempre nei giorni lavorativi della settimana (nel 90% dei casi); non è vero che a essere rubate sono soprattutto le auto appena comprate. Le vetture mantengono un appeal per i ladri praticamente inalterato nei primi 3-4 anni, per poi iniziare a scendere sensibilmente dal 5 anno in poi. Per evitare di restare vittima della seconda violazione più temuta dagli italiani (dopo il furto in casa), soprattutto in alcune aree del Paese è necessario tutelarsi dotandosi di dispositivi hi-tech in grado di garantire maggiori chance di rilevamento e recupero dell’auto dopo il furto. Solo un intervento rapido ed efficace può ridurre le possibilità che del veicolo si perdano le tracce per sempre. Grazie alla nostra tecnologia e a un team di esperti che supporta sul campo le Forze dell’Ordine nella ricerca oggi possiamo contare su percentuali di recupero doppie rispetto a quelle del mercato. I veicoli equipaggiati con LoJack vengono ritrovati in 8 casi su 10, il doppio della media nazionale di recupero”.
A guidare la significativa crescita dei furti sta di fatto contribuendo anche l’utilizzo sempre più frequente da parte dei ladri di dispositivi hi-tech in grado di agevolare e rendere più rapida e meno vistosa la violazione dell’auto e la sua sottrazione.
A rendere ancora più appealing questo particolare business criminale ha contribuito anche la crisi delle materie prime, acuita dalla guerra in Ucraina, e così ecco che sempre più spesso anche i catalizzatori sono entrati nel mirino dei ladri, spesso “segati” e portati via per estrarre particelle di oro e platino contenute oppure le preziose batterie al litio estratte da veicoli elettrici. Tutto ciò provocando danni per diverse migliaia di euro per i malcapitati proprietari del mezzo.