(Adnkronos) –
Milano, 22 settembre 2023 – A chiunque è capitato di aver effettuato degli investimenti in fondi, magari seguendo le direttive della banca o del proprio consulente finanziario, e di trovarsi in perdita ovvero con delle minusvalenze. È una situazione comune, ma che può suscitare delusioni e preoccupazioni.
Come ci si dovrebbe comportare, in questo caso? È meglio mantenere la propria posizione o disinvestire? La speranza che il fondo possa recuperare il suo valore originario può sembrare una scelta sensata, ma potrebbe rivelarsi un’illusione costosa per vari motivi. SoldiExpert
SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, ha pubblicato un’analisi sull’argomento che punta ad offrire alcuni consigli utili e le strategie più efficaci per affrontare le difficoltà.
Fondi di investimento: comprendere le perdite
Quando si decide di costruire un portafoglio di investimenti, l’obiettivo è quello di ottenere dei rendimenti positivi nel lungo periodo. Anche le perdite, però, fanno parte del normale andamento di mercato e perfino i gestori più esperti possono trovarsi in situazioni caratterizzate da rendimenti negativi e cattive prestazioni. Le variabili in gioco, del resto, sono molteplici.
Per riuscire ad analizzare correttamente i fondi d’investimento in perdita, occorre adottare una visione più ampia, considerando il confronto con le performance medie della categoria e con gli indici di riferimento. Focalizzarsi esclusivamente sulle variazioni positive e negative è sbagliato: è bene valutare la coerenza del fondo rispetto ai suoi obiettivi.
Senza contare, inoltre, che è cruciale tenere a mente l’intero portafoglio. Potrebbe succedere che, uno strumento all’interno dello stesso portafoglio, come un fondo d’investimento, registri un anno di rendimento negativo, ma successivamente si riprenda o superi addirittura il mercato. È fondamentale capire il livello di rischio associato a ciascun fondo ed evitare eccessive sovrapposizioni (fondi che hanno asset sottostanti simili), garantendo così una diversificazione adeguata.
Chiaramente, tutti gli investitori auspicano di possedere unicamente posizioni redditizie. Ma bisogna riconoscere che anche quelle in perdita fanno parte del gioco. Quindi, risulta evidente quanto prendere decisioni come mantenere, disinvestire o cambiare strumento e fondo d’investimento richieda valutazioni approfondite e accurate.
Verificare la propria tolleranza al rischio
La tolleranza al rischio riveste un ruolo fondamentale nel settore degli investimenti. Pur seguendo la migliore strategia, può capitare di trovarsi a detenere fondi in perdita. Per questo, occorre che il portafoglio sia allineato con i propri obiettivi finanziari e con il proprio profilo di rischio.
Nei mercati finanziari, le fluttuazioni sono inevitabili. Statisticamente, gli investimenti in azioni possono registrare perdite anche fino al 50% in un anno, e una diminuzione del 12% in 12 mesi è considerata normale. Ma con un orizzonte temporale più lungo, le probabilità di risultati negativi diminuiscono, specialmente nel caso in cui si detenga un portafoglio ben diversificato.
Come valutare le perdite dei fondi di investimento
Come già precisato, monitorare e analizzare i propri fondi è essenziale. Le loro performance andrebbero confrontate con gli indici di categoria, così da verificare se le differenze sono significative. L’utilizzo di ETF come punto di riferimento facilita l’operazione. Anche SoldiExpert SCF, infatti, ha creato uno speciale sistema di valutazione dei fondi che si basa proprio sul paragone con gli ETF.
È importante capire se i fondi scelti all’origine erano in linea con un piano complessivo e se la diversificazione attuata aveva senso. Se la selezione iniziale è stata guidata principalmente da tendenze di moda o performance passate, potrebbe non costituire una base solida.
Analisi sui fondi in perdita
Un fondo di investimento è un portafoglio di titoli composto da azioni, obbligazioni o entrambe, selezionate da un gestore con l’obiettivo di ottenere i risultati migliori in termini di rapporto fra rendimento e rischio nel mercato di riferimento.
Comprendere il mercato sottostante in cui si investe è essenziale. Il confronto con i benchmark di riferimento permette di capire sia se i risultati ottenuti sono diversi, sia le ragioni di tale divario.
Il problema potrebbe poi riguardare non la gestione del fondo, ma il comparto stesso. E’ corretto che sia stato messo nel vostro portafoglio? C’è una strategia dietro o c’è altro? State valutando il costo/opportunità che è un principio chiave da valutare quando si investe?
Confronto dei fondi in perdita con ETF appartenenti alla stessa categoria
Per valutare le performance di un fondo in perdita, una strategia utile è quella che implica il confronto con gli ETF. Rappresentano un riferimento valido, perché la maggior parte di essi replica gli indici in modo passivo.
Un esempio concreto? Se si possiede un fondo azionario europeo, confrontarlo con un ETF della medesima categoria può essere un’ottima idea. Tale analisi, non a caso, rappresenta una delle prime azioni svolte dai consulenti finanziari di SoldiExpert SCF, preziosa per comprendere se i fondi detenuti siano da conservare o liquidare.
La Società ha inoltre creato un apposito sito internet dedicato, FondieExpert.it che permette di effettuare in molti casi e in modo utile una comparazione in tempo reale tra fondi ed ETF. Inserendo il fondo d’interesse, viene fornita una valutazione da 0 a 10. Se il punteggio è di 6 o 7 significa che il fondo, essenzialmente, si comporta come un ETF. Se il voto è superiore ha registrato performance migliori, mentre se è inferiore vuol dire che si è comportato peggio. Se il vostro fondo a voti inferiori a 7 ci sono già degli indizi forti che state investendo in modo sub-ottimale i vostri risparmi e con uno strumento con un rapporto rischio/rendimento/costi che non supera diversi test.
Perché sostituire fondi in perdita con ETF
Sono importanti ricerche accademiche, unite alle evidenze di mercato a confermare che gli ETF siano da preferire nella stragrande maggioranza dei casi rispetto ai fondi.
Infatti, i fondi spesso comportano costi superiori che non necessariamente si traducono in rendimenti migliori e che non attenuano le perdite nelle fasi rischiose. L’adozione sempre più diffusa di fondi passivi come gli ETF è principalmente motivata da considerazioni riguardo al rapporto tra costo ed efficienza.
Quindi, se i propri fondi di investimento continuano a registrare performance negative rispetto al mercato e a comportare costi più alti, considerare il passaggio a ETF della medesima categoria potrebbe rappresentare una scelta vantaggiosa. Lo scopo, del resto, è quello di ridurre le spese e migliorare l’efficienza invece di attendere un recupero che potrebbe non verificarsi mai.
Mantenere nel proprio portafoglio un fondo che implica un costo annuo del 3% e che si comporta in modo analogo al mercato, rispetto alla detenzione di un ETF con un costo dello 0,3% annuo, non offre alcun beneficio all’investitore, ma certamente soddisfa il suo collocatore.
Come gestire le perdite
Per ciò che riguarda la gestione delle perdite, alcuni investitori potrebbero preferire una strategia attiva, che include ad esempio l’utilizzo di stop-loss a livelli prestabiliti o target di profitto percentuale.
Il punto, però, è che queste strategie devono essere testate in maniera approfondita e sul lungo periodo, nonché confrontate con ulteriori alternative. Una strategia, per dimostrarsi davvero efficace, deve considerare molteplici condizioni e fattori.
Vendita dei fondi in perdita e conseguenze a livello fiscale
La vendita di un fondo in perdita comporta delle implicazioni fiscali. Le perdite possono essere compensate con i guadagni da capital gain su titoli nei successivi quattro anni, non, invece, da cedole o dividendi. La vendita di un fondo in guadagno, d’altro canto, è soggetta a una tassazione del 26%, senza possibilità di compensazione.
Pertanto, se si possiedono fondi con performance deludenti, sarebbe più saggio spesso affrontare il problema il prima possibile piuttosto che procrastinare per anni.
Che fare con i fondi in perdita? L’opinione di SoldiExpert SCF
Affrontare dei periodi di perdita è un processo del tutto normale nel settore degli investimenti. Quando si sceglie di puntare su un fondo, non è la semplice etichetta che conta, bensì l’andamento reale nel tempo e il costante confronto con il mercato.
Per questo, l’analisi dei fondi necessita di una visione ampia e dettagliata. Rivolgersi ad un consulente finanziario indipendente, come quelli del team di SoldiExpert SCF, permette di ricevere un’analisi oggettiva e personalizzata, priva di conflitti di interesse. Una figura professionale del genere può aiutare gli investitori a prendere decisioni ponderate, adatte al proprio profilo di rischio e agli obiettivi finanziari prefissati.
Del resto, infine, le decisioni riguardo agli investimenti devono essere prese in modo razionale, mantenendo sempre una prospettiva a lungo termine e considerando, comunque, che le fluttuazioni e i periodi negativi del mercato sono inevitabili.
Informazioni su SoldiExpert SCF
Questo contributo è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti in Italia, specializzata nel assistere senza conflitti d’interesse (la remunerazione è esclusivamente a parcella, fee only) investitori piccoli e grandi nella gestione del proprio patrimonio, selezionare i migliori strumenti (azioni, obbligazioni, ETF, fondi..) o prodotti in base alle specifiche di ciascun cliente e supportarli con il proprio Ufficio Studi come strategie d’investimento e analisi.
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