(Adnkronos) – Progettata da GG-loop per Rubner Haus, Echinoidea è in mostra dal 6 al 13 giugno nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, in Via Festa del Perdono 7
Milano, 10 giugno 2022. Un’installazione progettata per mettere in connessione uomo e natura attraverso uno spazio in dialogo diretto con l’esterno e l’utilizzo di luce, legno e aria quali materiali da costruzione. Progettata da GG-loop e realizzata da Rubner Haus, Echinoidea è l’interpretazione di uno spazio organico, la cui funzione è quella arcaica di riparo. Si tratta di un guscio modulare in legno che offre ai visitatori un’esperienza contemplativa e avvolgente e una prospettiva nuova sul prato del Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, sede della mostra evento INTERNI Design Re-Generation. Ma più di ogni altra cosa Echinoidea vuol essere il manifesto di una forma dell’abitare che ricerca nell’armonia con la natura i canoni di un’architettura a emissioni zero.
“La ricerca di una forma di coesistenza armoniosa col nostro pianeta si manifesta attraverso la connessione profonda e di scambio reciproco con la natura, di cui siamo parte fondamentale– dichiara Giacomo Garziano, architetto e founder di GG-loop – Minimizzare l’impatto delle nostre azioni e delle nostre costruzioni non basta, bisogna invertire la curva, bisogna necessariamente mirare a un impatto ecologico positivo attraverso il nostro ambiente costruito. Nell’esplorazione di questa possibilità, l’approccio biofilico e rigenerativo è fondamentale per la sua connessione intrinseca con la Natura. È poi alla Matrice del Costruito che bisogna guardare per trovare nuove soluzioni alla necessaria rigenerazione del Pianeta.”
“Dopo la rivoluzione industriale, l’industria delle costruzioni ha trasformato l’intera catena produttiva alla ricerca di efficienza e velocità, non solo nei cantieri, ma anche nella scelta dei materiali e nel modo di estrarre, trasportare, trasformare gli stessi, a scapito dell’ambiente – aggiunge Martin Oberhofer, ceo di Rubner Haus – Attualmente, è più che mai evidente che questa logica produttiva sia incompatibile con un’architettura neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio. Il legno, quale materiale naturale che si rinnova naturalmente, rappresenta il materiale ideale per un’architettura che vuole essere a basso consumo energetico e a bassa emissione di gas serra. Sebbene sia un materiale antico, l’evoluzione della tecnologia e delle tecniche di costruzione consentono oggi performance mai viste prima. Echinoidea vuole essere un esempio di tali potenzialità.”
L’installazione trae ispirazione dal concetto di “capanna primigenia” introdotto da Vitruvio nel De Architectura e ripreso dall’abate Marc-Antoine Laugier nel suo “An Essay on Architecture” (1753) dove affermò che la forma architettonica ideale incarna ciò che è naturale. Particolare successo ebbe l’iconica illustrazione sul frontespizio dell’artista francese Charles Eisen che faceva riferimento alla “capanna primigenia”. Nell’immagine, una donna idilliaca, forse la personificazione dell’architettura, indica a un bambino, forse l’ingenuo architetto, una semplice capanna rustica, costituita da alberi e fronde – che Laugier tradurrà negli elementi chiave di colonna, trabeazione e frontone – quale archetipo “sul quale sono state immaginate tutte le magnificenze dell’architettura”.
Un sistema parametrico, composto di 503 listelli di legno per un ingombro di 6x6x6m, rende il padiglione modulare, facile da montare e altamente sostenibile e riciclabile.
“Al contrario dei processi tradizionali di creazione di file tridimensionali che creano come output un modello 3d “statico” – aggiunge Garziano – con la modellazione parametrica abbiamo definito una serie di regole in forma di parametri e numeri che, inserite nel software, danno origine alla forma dell’installazione in maniera quasi automatizzata. Modificando e agendo su questi parametri si potrà ottenere un numero virtualmente infinito di varianti e grandezze del nostro modello.”
Il concetto di riparo, di guscio, è stato ulteriormente esplorato nella fase di progettazione facendo riferimento alla specie animale acquatica dei ricci di mare, o Echinoidea, da cui l’installazione prende nome. Risalente a 450 milioni di anni fa, questa specie abita ogni oceano e clima ed è estremamente importante per la comprensione del nostro ecosistema in quanto supporta la valutazione dell’acidificazione generale degli oceani, delle temperature e degli impatti ecologici.
Nell’installazione Echinoidea, la luce di Artemide rende ancora più accogliente l’ambiente con profili lineari RWB che scompaiono integrandosi nella struttura per lasciar spazio solo all’effetto di luce dinamico e avvolgente. La luce sottolinea lo scheletro ligneo dando volume al suo interno e dialogando con l’esterno. A questa presenza minimale ma scenografica si aggiungono le Gople Outdoor di BIG, grandi diffusori bianchi, leggeri e resistenti, che si inseriscono con libertà e flessibilità negli spazi secondo un’interpretazione quasi nomade.
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