(Adnkronos) –
Milano, 28 agosto 2023 – L’internazionalizzazione delle PMI è sempre un tema molto importante per l’economia italiana. Le piccole e medie imprese, infatti, rappresentano oltre il 95% del nostro tessuto imprenditoriale e generano oltre il 70% del valore aggiunto. Tuttavia, solo una piccola parte di queste imprese riesce a esportare fuori dai confini italiani i propri prodotti e servizi.
Ciò non significa che i dati dell’export delle nostre PMI non siano positivi secondo Giordano Guerrieri, CEO di Finera, azienda leader per la finanza aziendale e agevolata. Nel 2022, infatti, le esportazioni delle PMI italiane hanno raggiunto i 291 miliardi di euro, in crescita del 15,6% rispetto al 2021. Questo risultato è stato trainato dalla domanda proveniente dai Paesi europei, che ha rappresentato il 58% delle esportazioni italiane. I principali mercati di sbocco per le esportazioni delle nostre piccole e medie aziende dello scorso anno sono stati Germania, Francia, Spagna, Stati Uniti e Regno Unito.
Nonostante questi risultati positivi, però, ci sono ancora molte PMI che non esportano e, secondo Guerrieri, i principali ostacoli all’internazionalizzazione li possiamo rintracciare sia nelle barriere linguistiche e culturali, sia nella burocrazia, nel timore di rischi rappresentati da guerre o criticità politiche, nella mancanza di conoscenza dei mercati esteri e, ultimo ma non meno importante, nella mancanza di risorse finanziarie.
I Governi che si sono susseguiti negli anni, hanno messo a disposizione diversi strumenti per supportare le PMI nello sviluppo di strategie di internazionalizzazione, stanziando contributi a fondo perduto, incentivi fiscali e fornendo garanzie sui prestiti. A questi strumenti, da tempo, si sono affiancate le misure di Simest, la società italiana del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, istituita dal Ministero del Commercio con l’Estero. Fondata per aiutare e sostenere le imprese italiane all’estero, SIMEST offre dal 2011 servizi e consulenza su diversi aspetti, come la fatturazione elettronica, i corrispettivi giornalieri, i dazi doganali e i processi di internazionalizzazione. Per il 2023 ha previsto ben sei misure volte a supportare le nostre piccole e medie imprese a svilupparsi oltre i confini della Penisola.
Nello specifico, la società ha previsto finanziamenti agevolati con la possibilità di co-finanziamenti a fondo perduto per lo sviluppo di e-commerce, per investire nella transizione digitale ed ecologica, per la partecipazione delle PMI a fiere ed eventi internazionali, per avvalersi delle competenze di un Temporary Manager, per coprire i costi di certificazioni e consulenze necessarie per l’internazionalizzazione e per supportare le imprese italiane nell’ingresso in nuovi mercati.
Simest offre un potente ventagio di opportunità alle nostre PMI che hanno lo sguardo verso l’estero. Le diverse misure, pensate per abbracciare le diverse necessità di chi vuole esportare, forniscono alle imprese una solida corazza per affrontare e superare gli ostacoli dell’internazionalizzazione, ottenendo grandi benefici dall’export: l’aumento dei profitti, la conquista di nuovi mercati, l’acquisizione di nuovi clienti, una crescita esponenziale e lo sviluppo di nuove competenze, conclude Giordano Guerrieri.
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