(Adnkronos) –
La Società Scientifica degli Ortopedici e Traumatologi ha deciso di dedicare la sua seconda giornata nazionale al miglioramento della comunicazione tra medico e paziente, nell’ambito del progetto “Primum non Tacere”
Dopo la prima edizione dedicata al tema della resilienza e della ripartenza post pandemia che ha ricevuto l’alto patrocinio della Presidenza della Consiglio dei Ministri, l’edizione di quest’anno è patrocinata dal Ministero della Salute ed è dedicata a due iniziative:
1) il progetto Primum non tacere, finalizzato al miglioramento della comunicazione tra medico e paziente;
2) la rete promossa dalla SIOT in favore dei profughi ucraini.
COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
“Siamo partiti dalla locuzione latina ‘Primum non nocere’ che per i medici costituisce la base della professione: nella scelta della terapia non bisogna arrecare danni ai pazienti. Ma, prima ancora di arrivare alla definizione della cura, il medico deve ascoltare i pazienti, cogliere le paure e rispondere alle domande”, spiega il presidente della SIOT, prof. Paolo Tranquilli Leali.
“Abbiamo sentito questa necessità perché durante i mesi dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, il rapporto personale e diretto fra i medici e i pazienti è stato sfilacciato a causa delle restrizioni che hanno impattato sulla vita di ciascuno di noi limitando le occasioni d’incontro in ogni ambito”.
Il percorso di formazione a distanza
Con l’obiettivo di fornire agli Ortopedici consigli e tecniche per ricucire il rapporto e alimentarlo con l’ascolto e l’empatia, la SIOT dallo scorso aprile ha dato il via a una serie di corsi di formazione da remoto con crediti ECM.
Vademecum Primum non tacere
L’’ufficio comunicazione SIOT presenterà un opuscolo in cui sono raccolti una serie di suggerimenti per i medici nella gestione del rapporto con il paziente, le famiglie e i caregiver, con particolare attenzione a situazioni di criticità.
La survey sul rapporto medico-paziente
In vista del 105esimo congresso nazionale, la SIOT lancerà una survey (sondaggio) con l’obiettivo di raccogliere opinioni, suggerimenti e consigli finalizzati al miglioramento della qualità nella comunicazione medico-paziente.
Workshop in presenza: medici diventano pazienti
In alcuni workshop finalizzati alla formazione degli ortopedici all’impiego di un approccio diagnostico più efficace, le simulazioni saranno eseguite dai medici sugli stessi colleghi, a turno. Un’opportunità per mettersi dalla parte dei pazienti per comprendere timori e domande.
Il 105esimo congresso nazionale
In occasione del congresso nazionale SIOT, il 12 novembre 2022, si svolgerà a Roma, una tavola rotonda istituzionale che sarà dedicata al tema del rapporto tra medico e paziente con l’obiettivo di evidenziarne le criticità e nel contempo illustrare consigli pratici finalizzati al miglioramento della relazione.
Premio Albero d’Oro
Nella giornata conclusiva dei lavori congressuali saranno consegnati i premi “Albero d’Oro SIOT” 2022 a due personalità, un uomo e una donna, che si sono distinti nel corso dell’anno per aver interpretato al meglio i bisogni dei pazienti riuscendo a imbastire e a rafforzare il rapporto empatico.
Lo scorso anno, il premio Albero d’Oro SIOT è stato assegnato al Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Francesco Paolo Figliolo, e all’imprenditrice Patrizia Alma Pacini.
INIZIATIVE A FAVORE DEI PROFUGHI UCRAINI
Lo scorso 2 marzo la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia e la Fondazione per Educazione & Management in Ortopedia (FEMOR) hanno lanciato un appello all’accoglienza: “Chi scappa dalla guerra va accolto senza se e senza ma” al quale hanno aderito diverse Unità Operative Complesse di Ortopedia e Traumatologia, Cliniche ortopediche e Policlinici universitari:
– Presidio ospedaliero di Riccione (dottor Massimo Pompili);
– Policlinico Gemelli di Roma (professor Giulio Maccauro);
– Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari (dottor Francesco Pisanu);
– Clinica Gaetano Pini di Milano (professor Pietro Randelli);
– Policlinico di Bari (professor Biagio Moretti);
– Ospedale San Martino di Genova (dottor Federico Santolini);
– Ospedale civile di Vicenza (dottor Alberto Momoli).
– Clinica Ortopedica di Trieste (diretta dal Prof. Luigi Murena);
– Clinica Universitaria di Pisa (diretta dal Prof. Rodolfo Capanna);
– Clinica Ortopedica di Udine (diretta dal Prof. Araldo Causero);
– Ospedale Perrino di Brindisi (Reparto di Ortopedia e Traumatologia diretto dal Dott. Gianfranco Corina);
– Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano (Unità Operativa di Chirurgia dell’Anca diretta dal Prof. Luigi Zagra).
Sono già molte decine i bambini, donne e anziani ucraini assistiti.
I pazienti ucraini hanno contattato le strutture direttamente e in diversi casi, anche tramite il servizio di consulenza attivato lo scorso anno [email protected] che risponde anche in lingua ucraina.
A questa attività di assistenza sanitaria ai profughi si aggiunge un’intensa attività, rivolta
direttamente alle zone di guerra (tuteliamo l’identità dei colleghi ucraini per evidenti ragioni di sicurezza).
Consiste nella raccolta di strumenti chirurgici, materiale per il trattamento delle ferite da
arma da fuoco e per la fissazione delle fratture che sono già state inviate in alcuni ospedali sul fronte.
Le spedizioni sono state coordinate e guidate dagli ortopedici Francesco Allegra, Andrea Grasso e Giuseppe Milano e a breve ne partirà un’altra.
Per avere ulteriori informazioni sulle iniziative già organizzate e su quelle in fase di definizione, è possibile contattare la segreteria della SIOT (Tel. 06-80691593, e-mail: [email protected]).
Contatti: Segreteria SIOT Tel. 06-80691593, e-mail: [email protected]