(Adnkronos) – Milano, 16 Ottobre 2023. Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Fincantieri, nel corso della seconda giornata del Forum Ambrosetti ha raccontato il prossimo futuro del settore eolico offshore galleggiante. Un’industria che sta nascendo e in cui Fincantieri intende essere pioniere, identificandovi il terzo pilastro del piano industriale, accanto alla difesa e le navi da crociera. Non solo, Fincantieri guarda anche alla sostenibilità, delineando una nuova rotta nella produzione e lavorazione di navi verso la transizione energetica.
Pierroberto Folgiero e Fincantieri hanno presentato al forum di The European House Ambrosetti una ricerca sul futuro dell’eolico offshore galleggiante. Un settore importante per Fincantieri, in quanto terzo pilastro del suo piano industriale, che si accompagna al retaggio storico nel settore delle grandi navi da crociera, il business della difesa navale e la competenza nella costruzione di navi che servono a realizzare parchi eolici offshore.
Pierroberto Folgiero nel corso della seconda giornata a Cernobbio ha dichiarato: “Un’ulteriore accelerazione del ruolo di Fincantieri nel mondo dell’eolico offshore e del nostro contributo per la realizzazione di queste grandi piattaforme galleggianti, che già in tutto il mondo sono in corso di installazione sulle grandi correnti del vento, lontano dalle coste. Da questo punto di vista – ha continuato Folgiero – l’Italia ha un grande privilegio logistico, grazie ai venti del Mediterraneo”.
“E’ anche un modo – continua Folgiero – per industrializzare con una visione a lungo termine una parte del paese, il centro-sud, che ha una vocazione per la realizzazione di questi grandi oggetti e per la loro posa in opera”.
Pierroberto Folgiero racconta di un settore che sta nascendo, quello dell’eolico offshore, che avrà un grande impatto sull’economia del paese e che richiederà molte competenze navalmeccaniche. Basti pensare che: “Fincantieri ogni anno lavora 150mila tonnellate di acciaio per costruire, in Italia, le navi militari e da crociera. Per realizzare tutto l’eolico floating offshore che è previsto si metta in opera nel Mediterraneo servono altre 150 mila tonnellate d’acciaio. Concettualmente è come se dovessimo fondare una seconda Fincantieri che produce e lavora la stessa quantità che lavora oggi nel settore delle navi. Questa crescita sarà logisticamente basata nel sud Italia, sul mare, prima di tutto per la presenza di competenze e maestranze nella realizzazione di questi prodotti, secondo perché posizione privilegiata per la fabbricazione e trasporto in mare di questi oggetti”.
Un’industria che sta nascendo e che comporta dunque investimenti: a livello mondiale sono previsti 150 gigawatt, più della metà in Europa. Anche in Italia c’è una pianificazione in corso di questo tipo di tecnologia, motivo per cui, racconta Pierroberto Folgiero: “il ruolo di Fincantieri deve essere molto attivo, perché questa filiera va progettata, disegnata, pensata. Noi siamo un pezzo della catena del valore e ci vogliamo occupare della parte di industria pesante. Bisogna imparare a progettare a lungo termine e questa è una grande occasione, una grande opportunità per questo paese, il terzo al mondo con maggiore potenziare di eolico offshore galleggiante. Dobbiamo porre avanti i trend e costruire delle filiere che abbiano autonomia strategica”.
Secondo Folgiero i prossimi due anni saranno fondamentali: “C’è bisogno di una accelerazione non solo regolamentare, ma anche industriale, in cui riuscire a creare un ecosistema in cui tutti gli attori di saranno il più vicino possibile all’Italia”.
Al Forum Ambrosetti di Cernobbio Pierroberto Folgiero ha parlato della rotta delle navi di Fincantieri verso la sostenibilità. Anche gli investimenti nel settore delle navi da crociera stanno guardando al sostenibile: già oggi le grandi navi hanno adottato molte soluzioni tecnologiche per ridurre l’impatto ambientale, cui seguono lavori sulle nuove motorizzazioni ed i nuovi carburanti. E su questo macro-trend Fincantieri si sta comportando come pioniere e leader per accompagnare gli armatori, sottoposti a pressione regolamentare, nella ricerca di soluzioni.
Fincantieri dunque sta cambiando il modo di produrre e lavorare le navi, a partire da quello che secondo Pierroberto Folgiero è un punto fondamentale: “il cantiere prima di tutto deve essere un luogo sempre più sensibile alla transizione energetica, all’economia circolare. Nel piano industriale, infatti, abbiamo allocato grandi investimenti per modernizzare, robotizzare, digitalizzare e anche ambientalizzare i cantieri in tutto il mondo e in Italia in particolare”.
La transizione richiede, inoltre, mezzi sempre più specializzati e l’offshore eolico rappresenta una delle grandi frontiere. “Siamo convinti – continua Folgiero – che l’eolico offshore, nelle acque alte, galleggiante, sarà una soluzione per aumentare l’accelerazione delle rinnovabili in Italia e la transizione energetica in Italia, nel Mediterraneo e in tutta Europa”.
Un trend che secondo Folgiero ci accompagnerà negli anni a venire, in cui Fincantieri vuole essere in prima linea: “Vogliamo che Fincantieri abbia un ruolo costitutivo in questa filiera dell’eolico offshore, business che progetterà la Fincantieri del futuro, già oggi leader di mercato, con prodotti competitivi e una grande capacità di innovare”.
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