(Adnkronos) – L’azienda genovese si è imposta a livello globale grazie allo sviluppo di tecnologie altamente innovative
Genova, 25 luglio 2023. Il mondo dei dati e dell’intelligenza artificiale a volte può sembrare elitario, riservato a chi ha passato la vita a studiare le tecnologie che hanno reso possibile la rivoluzione informatica, ma ci sono realtà innovative che si sono prefissate l’obiettivo di rendere questo mondo accessibile ai più, facilmente e agilmente fruibile da professionisti specializzati in diversi ambiti, ma anche dalle persone comuni. Stiamo parlando di aziende come Rulex, un’azienda giovane e dinamica, che produce un software innovativo per la gestione dei dati.
Rulex aiuta le aziende a sfruttare e migliorare i propri dati, utilizzandoli come base per prendere decisioni strategiche o per ottimizzare processi aziendali. La gamma di soluzioni possibili è quasi illimitata, includendo l’ottimizzazione di trasporti nella logistica, I sistemi antifrode nelle banche, la ricerca in ambito biomedicale, la manutenzione predittiva per le industrie manifatturiere, le strategie dinamiche per la politica dei prezzi, e molto altro ancora.
“Mi occupo di raccolta ed elaborazione dati fin dagli anni ‘90”, racconta Marco Muselli, fondatore di Rulex. “Già allora mi servivo dell’intelligenza artificiale per effettuare valutazioni predittive in grado di spiegare il motivo dietro ogni previsione e di fornire regole per la classificazione dei dati. Ovviamente ho sempre pensato che la mia attività potesse avere applicazioni in moltissimi ambiti professionali diversi, dal settore medico a quello logistico, passando per il mondo bancario e quello industriale. In seguito, negli anni 2000, ho sviluppato un algoritmo in grado di elaborare grandi moli di dati, ma restava uno strumento non accessibile a tutti. Così, insieme ai miei collaboratori, ho creato uno strumento no code, una piattaforma puramente grafica capace di essere usata da chiunque, anche da chi non ha competenze informatiche specifiche”.
Nel 2014 nasce la prima versione del software di Rulex, che consente agli utenti di gestire in modo autonomo i dati aziendali senza avere competenze di programmazione. Per venire maggiormente incontro alle esigenze degli utenti, proprio quest’anno è stata lanciata Rulex Platform, un prodotto integrato per la costruzione di soluzioni che restituiscono risultati immediatamente operativi in pochi minuti. La piattaforma presenta un’interfaccia web interattiva basata sulle ultime tecnologie del settore e comprende due componenti: Rulex Factory, dove vengono costruite le soluzioni partendo dai dati, e Rulex Studio, dedicata alla presentazione grafica dei risultati tramite dashboard interattive. Queste due componenti interconnesse consentono agli utenti, definiti Citizen Developer, di raccogliere, elaborare e presentare i loro dati in un’unica piattaforma, senza dover cambiare ambiente di lavoro e senza richiedere competenze di programmazione. Intuitività, velocità e grande interattività: tutto quello che serve per democratizzare il processo di analisi dei dati.
“Rulex Platform possiede la capacità di acquisire dati ovunque si trovino”, spiega il CEO di Rulex, “siano essi semplici file Excel su laptop, tabelle su database remoti, documenti su web o allegati di e-mail. Offriamo inoltre una vasta gamma di algoritmi, tra cui tecniche di intelligenza artificiale capaci di fornire spiegazioni comprensibili all’uomo per ogni analisi effettuata. La peculiarità di queste tecniche non risiede nelle loro capacità di predire il futuro, ma nella possibilità di spiegare tali previsioni attraverso regole estremamente chiare. Grazie a ciò, i nostri clienti possono prendere decisioni strategiche capaci di intervenire sul futuro invece di accettare passivamente previsioni negative. La nostra tecnologia è giovane e presenta enormi margini di crescita, un po’ come il nostro team”.
Sì, perché Rulex è riuscita a imporsi a livello internazionale nonostante la giovane età del suo staff, 30 anni di media, e ha raccolto la fiducia di colossi come Kraft-Heinz, Reckitt, UnipolSai, Banco BPM, Monte dei Paschi di Siena, British American Tabacco, Volvo ed Enel. “Certe tecnologie necessitano di menti giovani e di una particolare attenzione a tutto ciò che si muove nel settore informatico”, dichiara Muselli. “Per questo noi investiamo il 60 percento degli utili in ricerca e sviluppo, e stringiamo importanti legami con università americane, come Tuskegee University e New York University, e italiane, come l’Università di Genova e Milano-Bicocca. Ci rivolgiamo ai neolaureati, a coloro che vogliono imparare a muoversi in un mondo nuovo, fatto di linguaggi di programmazione inediti e di algoritmi che creiamo da zero. Possiamo dire che viaggiamo ai più alti livelli di competenza per mettere la tecnologia al servizio di chi non ha competenze. Una missione che ci spinge sempre più in là nel futuro”.