(Adnkronos) –
Milano, 23/08/2023 – Quando si parla di sigarette tradizionali si fa sempre riferimento alla questione riguardante la salute pubblica, con tutte le conseguenze del caso per il fumatore attivo e passivo, come malattie respiratorie e cardiovascolari. Purtroppo, invece, ci si dimentica che le sigarette fanno molto male non solo ai consumatori, ma anche all’ambiente. I famosi mozziconi di sigaretta che vengono spesso gettati con noncuranza su marciapiedi, in spiaggia o in mare, non sono solo possibili responsabili di pericolosi roghi estivi, ma anche di inquinamento vero e proprio.
Ogni mozzicone di sigaretta, infatti, contiene oltre 7 mila sostanze chimiche tossiche che devono necessariamente essere smaltite correttamente per non causare danni incredibilmente nocivi per l’ambiente, basti pensare che, per essere eliminato totalmente, un mozzicone di sigaretta impiega anni.
Ma cosa succede invece quando si parla di sigarette elettroniche? Negli ultimi tempi, infatti, si stanno diffondendo sempre di più le e-cig usa e getta che sollevano lo stesso interrogativo delle sigarette classiche: usa e getta sì, ma gettarle dove? La questione è tutt’altro che semplice, anche perché essendo una novità nel settore degli svapo, la creazione di normative o filiere ad hoc è ancora tutta in divenire.
Le sigarette elettroniche sono ormai sempre più diffuse, anche grazie al fatto che possono essere acquistate comodamente sia presso i rivenditori fisici che negli store online dedicati come Svapostore , su cui il consumatore può scegliere tra un’ampia gamma di e-cig di tutti i tipi, comprese le usa e getta. Ma come vanno smaltite una volta esaurite?
Da regola andrebbero gestite come Raee, ovvero rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e, come tali, andrebbero raccolte e smaltite in maniera separata perché contengono sostanze tossiche. Inoltre le e-cig sono costituite in parte da materiali non biodegradabili come metalli, componenti elettronici e il litio di cui sono composte le batterie, quindi il loro smaltimento richiede particolare cura. Eppure, non sempre le sigarette elettroniche vengono smaltite nel modo corretto e non per colpa dei consumatori, quanto probabilmente per una scarsa informazione generale a riguardo. Le e-cig infatti, appartenendo alla categoria Raee 4, ovvero piccoli elettrodomestici: una volta esaurite andrebbero portate nei centri di raccolta comunali come le isole ecologiche, oppure consegnate gratuitamente nei negozi che vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche. Non solo: nei punti di vendita di grandi dimensioni delle stesse svapo, spesso sono disponibili degli appositi contenitori per la raccolta delle e-cig esaurite: questi contenitori vengono forniti dai sistemi collettivi che poi passano a raccoglierle per portarle agli impianti di trattamento. Tuttavia queste informazioni spesso non sono messe correttamente a disposizione degli svapatori.
Invece, informando correttamente i consumatori, questi potrebbero raccogliere periodicamente le e-cig esaurite e portarle al centro di smaltimento prescelto, per evitare di inquinare e svolgere un servizio utile all’intera collettività, oltre che all’ambiente.
Quando si parla di smaltimento delle sigarette elettroniche, sia quelle classiche che quelle usa e getta, dei loro componenti e dei liquidi, non si può prescindere dal ricercare soluzioni che siano il più green possibili. Questo per impattare meno possibile sull’ambiente e fare scelte consapevolmente eco-sostenibili. Tuttavia, posto che le e-cig sono altamente inquinanti e che tuttora non esiste una filiera del riciclo vera e propria, molte realtà si stanno organizzando per ricercare soluzioni eco ed alternative.
Smaltire le e-cig, infatti, è un impegno importante per i consumatori che dovrebbero avere l’obbligo etico di impegnarsi in prima persona nel riportare i vuoti al punto vendita più vicino per lo smaltimento, oppure all’isola ecologica o informarsi con le farmacie di zona se hanno centri di raccolta simili a quelli impiegati per raccogliere determinate tipologie di medicinali esauriti.
Uno degli esempi più virtuosi, al momento, lo ha dato un’azienda italiana che ha attivato un programma di recupero delle sigarette usa e getta che si basa sul principio di rientro e riciclo di componenti altamente inquinanti e che prevede il ritiro delle e-cig nei punti vendita fisici e lo smaltimento a spese dell’azienda stessa che ricicla quanto più possibile per avviare poi le nuove produzioni con quanto recuperato.
In generale è sempre meglio seguire le normative nazionali ed europee, tra cui la direttiva comunitaria RoHS (“Restriction of Hazardous Substances Directive”) del 2003, e portare le e-cig ormai esaurite nelle isole ecologiche. L’importante è che le e-cig non vengano smaltite nel modo scorretto, magari gettando i liquidi nel wc o nel lavandino, perché altamente inquinanti.
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