(Adnkronos) – Le opportunità della nuova Pac per le imprese agricole. E le occasioni di sviluppo e sostenibilità che possono arrivare dalle nuove tecnologie. Questi i temi che sono al centro oggi a Cosenza del convegno ‘Cosa cambia con la nuova Pac? Prospettive per l’agricoltura 23-27’ organizzato da Cia-Agricoltori italiani Calabria Nord.
All’appuntamento ha preso parte Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani: “La premessa da fare -spiega ad Adnkronos/Labitalia- è che questa è una Pac orientata ai sostegni economici-ambientali, e quindi qualcosa cambia rispetto al passato nella ‘costruzione’ del titolo per gli agricoltori. Per la Calabria, che ha un grandissimo patrimonio di biodiversità, questo vuol dire grandi opportunità e una grossa spinta al biologico e a tutte le attività legate appunto alla biodiversità. E da questo punto di vista c’è la piena disponibilità da parte di Cia per la consulenza agli agricoltori nella ‘costruzione’ di un titolo che permetta loro non solo di ottenere un buon contributo ma anche di sviluppare tecniche agronomiche per avere maggiori ricavi economici e più sostenibilità nelle proprie attività”, conclude.
E l’appuntamento è stato anche l’occasione per presentare il progetto Tam (Total agri Management), progetto finanziato con le risorse del Psr Calabria 2014-2020: bando misura 16 intervento 16.2.1 ‘Sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agroalimentare e forestale’.
Total agri Management permette la gestione dell’azienda agricola attraverso un solo strumento informatico. Un vero e proprio ecosistema digitale agricolo e zootecnico per la gestione delle risorse umane, con accoglienza e trasparenza, del mondo agricolo.
“E’ un software, una piattaforma -spiega ad Adnkronos/Labitalia l’ideatore Mario Grillo- che mette a disposizione diverse soluzioni tra cui quella della ricerca del personale nel mondo agricolo, in modo da superare le difficoltà di incrocio-domanda offerta di lavoro nel comparto. La tecnologia quindi aiuta a mettere in contatto chi vuole lavorare in agricoltura con le aziende. Abbiamo già esperienze di donne ucraine ospitate in case famiglia che hanno usato la piattaforma per trovare un lavoro che fosse adatto alle proprie esigenze di donne lavoratrici in un Paese straniero, decidendo quando, come e dove lavorare. E anche da parte dell’azienda avere la possibilità di sapere dove reperire in modo trasparente personale per andare a lavorare nelle aziende, utilizzando anche centri di raccolta. E’ una piattaforma aperta e libera, in cui si possono inserire i propri dati e avere risposte in tempo reale alle proprie esigenze di personale”, conclude Grillo.