(Adnkronos) – Una delegazione di Fedagricoltura composta da Giancarlo Granata, Massimo Fasciana e Alfonso Failla, e accompagnata dal presidente di Cifa Italia, Andrea Cafà, è stata ricevuta al ministero dell’Agricoltura dal capo di Gabinetto, avvocato Giacomo Aiello, e dai dirigenti dipartimentali del Ministero. Scopo dell’incontro la richiesta di misure a sostegno dell’agricoltura siciliana e, in modo particolare, del comparto dell’uva da tavola anche a seguito del riconosciuto stato di crisi del mercato da parte della Regione siciliana. Come hanno dichiarato i componenti della delegazione: “Sebbene il costo di produzione sia di 0,60 euro al Kg, il prezzo medio di vendita si è attestato tra 0,20 e 0,30 euro al Kg con una perdita complessiva di circa 200 milioni di euro”.
“Diversi i temi trattati nell’incontro, tra cui l’erogazione di un contributo straordinario integrativo, secondo il regime de minimis, per i produttori che hanno subito perdite così ingenti da causare il crollo economico e finanziario delle proprie attività” ha dichiarato Granata che ha aggiunto di aver chiesto, sempre a questo fine, un incontro anche con l’assessore all‘Agricoltura della Regione Sicilia.
“Nel corso dell’incontro – prosegue Granata – abbiamo chiesto di attivare iniziative volte a tutelare e a valorizzare il prodotto di eccellenza Uva da tavola Italia, nonché di avviare un confronto con la grande distribuzione organizzata al fine di definire un compenso minimo che riconosca l’eccellenza IGP. E abbiamo convenuto sulla necessità di forme di aggregazione tra produttori, in particolar modo sulla costituzione delle O.P., che insieme con l’IGP, possano accedere alle opportunità promosse dal Ministero dell’Agricoltura”. “Siamo soddisfatti – conclude Andrea Cafà – per l’attenzione prestata e la disponibilità manifestata dal Ministero. Ora, rivolgiamo un appello a tutti parlamentari nazionali eletti in Sicilia affinché nella prossima Legge di stabilità sia contenuta una norma che preveda l’aiuto in regime de minimis per le aziende del comparto dell’uva da tavola che, da oltre tre anni, subiscono predite tali da rendere insostenibile proseguire la loro attività”.