(Adnkronos) – “Come Fiba Confesercenti sosteniamo fortemente l’emendamento presentato in modo congiunto da Lega e Forza Italia e quello presentato da Fdi. Emendamenti che fanno riferimento innanzitutto all’apertura di un tavolo di confronto tra i ministeri di competenza e le organizzazioni di categoria più rappresentative. E’ fondamentale che riparta il dialogo e il confronto” sul tema delle concessioni balneari. Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Fiba (Federazione italiana imprese balneari) Confesercenti, Maurizio Rustignoli, sugli emendamenti, in materia di concessioni balneari, al dl milleproroghe presentati da Lega e Fi e da Fdi.
E a Rustignoli non sono andati giù gli attacchi fa parte dell’opposizione agli emendamenti dei partiti della maggioranza. “Non si può pensare che questa possa essere definita come una proroga a favore dei balneari. Si parla di un differimento dei termini di 12 mesi. Poco importano ai balneari questi 12 mesi, ma servono invece al governo per andare ad espletare tutto quello che fino ad oggi non è stato fatto perché non c’erano i tempi viste le altre priorità. Lo Stato non detiene dati certi in merito alle concessioni demaniali e senza di questi, senza avere stabilito se c’è o non c’è la scarsità della risorsa, non si può attuare il percorso di riforma”, sottolinea Rustignoli.
Fondamentale, ribadisce Rustignoli, è ripartire con il confronto. “Il ministero delle Infrastrutture -continua Rustignoli- come prevede la legge precedente dovrà essere il ministero di riferimento per il confronto, che speriamo riparta il prima possibile, essendo l’organo di controllo sugli arenili e sulle concessioni demaniali. Ma la cosa più importante è dare seguito al tema della mappatura delle coste italiane. Da troppo tempo se ne parla, sempre in modo inappropriato”, attacca Rustignoli.
“La scorsa settimana -aggiunge- è stato istituito il sistema informatico in sede ministeriale, che dovrà stabilire una volta per tutte, con dati istituzionali, se c’è o non c’è la scarsità della risorsa, ossia se la direttiva può essere applicata così come ci è stato detto o può essere applicata in un altro modo. Laddove dovesse esserci scarsità della risorsa ci saranno le evidenze pubbliche o le procedure selettive. E in questo caso ci sarebbero da stabilire i parametri per potere affrontare le procedure selettive. E quindi riconoscere il valore delle nostre imprese”, spiega ancora.
Secondo Rustignoli, in conclusione, “l’avere letto che alcune forze politiche dell’opposizione di nuovo attaccano la categoria, strumentalizzando questo differimento dei termini ci dispiace. Non è possibile che in questo Paese non si riesca a fare una discussione su un tema strategico per il Paese dal punto di vista socio-economico e che riguarda 30mila imprese e famiglie che hanno fatto scelte di vita, investimenti ipotecando anche casa e ai quali deve essere riconosciuto il valore di quanto hanno fatto e i giusti diritti. Nessuno vuole eludere i principi europei ma chiediamo che si rispetti la legge e non vengano mortificati i diritti degli imprenditori. E’ arrivato il momento di mettere serietà in questa discussione per arrivare a una soluzione equilibrata”, conclude Rustignoli.