(Adnkronos) – “3-I è un’opportunità di valorizzazione e condivisione del patrimonio informativo degli Istituti nell’ottica di una sempre maggiore sinergia e collaborazione fra le pubbliche amministrazioni. La condivisione dei dati e delle informazioni consentirà a Inps, Inail e Istat di fornire risposte end to end agli stakeholder, superando l’approccio frammentario, a favore di una visione integrata e olistica, sull’utente, ma mantenendo ciascuno le responsabilità nella propria sfera di competenza istituzionale. Gli Istituti manterranno la piena titolarità dei dati e la responsabilità della gestione dei rispettivi servizi, ma verrà rafforzata la interoperabilità, integrando le competenze distintive sviluppate e le buone prassi maturate, per investire sullo sviluppo del patrimonio informativo e sulla gestione digitale dei processi operativi”. Così, conversando con Adnkronos/Labitalia, Vincenzo Caridi, direttore generale di Inps, su 3-I, formata da Inps con Inail e Istat, presidenza del Consiglio dei ministri e ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
“In questi giorni i presidenti di Inps, Inail e Istat stanno lavorando all’adozione dello Statuto della nuova società, che sarà poi approvato con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri”, anticipa Caridi. Secondo Caridi, “l’interoperabilità e l’integrazione tra piattaforme di servizio trasversali rappresenteranno il fattore abilitante per il raggiungimento di benefici su più ampia scala nel processo di digitalizzazione dei servizi secondo una logica ‘utente-centrica’, garantendo al contempo livelli sempre più elevati di sicurezza”.
Per il direttore generale di Inps, “l’Istituto mantiene le proprie competenze istituzionali sui servizi, ma sarà favorita l’integrazione delle infrastrutture tecnologiche trasversali a livello di Pa (Pdnd e non solo)”. “La costituzione della 3-I potrà rappresentare anche l’opportunità per un potenziamento anche dei sistemi di welfare, consentendo ai diversi attori coinvolti una lettura approfondita, integrata e condivisa dei bisogni dell’utenza, e quindi la garanzia di una maggiore corrispondenza tra esigenze a cui rispondere e interventi da attuare”, sottolinea ancora.
Secondo Caridi, quindi, “3-I sarà un polo attuatore degli elementi tecnologici e architetturali per la costruzione delle piattaforme di servizio trasversali e per l’integrazione con il mondo della Pa e le piattaforme nazionali”. Fermo restando, sottolinea Caridi, che “gli Istituti, rispetto alle loro finalità istituzionali, continueranno ad operare in modo indipendente e autonomo nell’ambito delle proprie missioni istituzionali e manterranno il loro ruolo guida nella definizione delle strategie operative e gestionali dei propri servizi. La 3-I sarà strumentale al miglioramento della capacità congiunta degli Istituti di eseguire tali strategie in modo efficace”.
Senza dimenticare, ribadisce Caridi, “che la norma costitutiva di 3-I prevede che il capitale sociale sia interamente detenuto dai tre Istituti; quindi, pur essendo costituita come Spa, 3-I è a capitale interamente pubblico”. “Inoltre, quale ulteriore garanzia della natura pubblicistica della società, sono previste forme di controllo analogo esercitato dai tre Istituti, dal ministero del Lavoro e dalla presidenza del Consiglio dei ministri”, aggiunge.
In conclusione, chiude Caridi, “il rapporto tra gli Istituti e la società sulle attività esecutive sarà disciplinato tramite contratti di servizio, in cui vengono definiti, tra l’altro, gli obiettivi e i livelli minimi inderogabili delle prestazioni, conformemente agli atti di indirizzo strategico approvati”, conclude.