(Adnkronos) – “Con la fine dello stato di emergenza di fatto andremo a confermare la modalità ibrida sperimentata fino ad ora, dove la determinazione della presenza in sede è vincolata solamente agli obiettivi e alle necessità di business”. Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Roberto Zecchino, deputy general manager & vice president human resources and organization Bosch South Europe.
“Con il coinvolgimento – spiega – del gruppo di lavoro e dei rappresentanti sindacali è stato predisposto il nuovo accordo di smart working, che mantiene la flessibilità lavorativa e quindi conferma la modalità sperimentata in questi mesi”.
“Per quanto riguarda la pianificazione – sottolinea Zecchino – ciascuna unità organizzativa condividerà la propria modalità in funzione delle specifiche necessità di business, considerando l’indicazione della presenza media di lavoro in sede di due giorni alla settimana”. “Lavoriamo sull’engagement dei collaboratori in modo costante, non soltanto in questa fase di rientro. Grazie alla nostra scuola di formazione Tec, durante gli ultimi anni abbiamo proposto diverse iniziative per facilitare la collaborazione e mantenere una comunicazione continua all’interno dei team nonostante la modalità ibrida”.
“La valorizzazione della diversità – avverte – rimane per noi cruciale, essendo presente anche nella nostra carta dei valori. Winning women institute ha certificato l’impegno di Robert Bosch spa nel sostenere le donne e il loro talento. Con la Gender equality certification, la nostra azienda conquista il ‘bollino rosa’, un importante riconoscimento che attesta la nostra volontà nel diffondere una cultura sempre più inclusiva”.
“Abbiamo – ricorda Roberto Zecchino – diversi strumenti interni che consentono il monitoraggio e l’identificazione precoce dei talenti aziendali, grazie per esempio a momenti di incontro, strutturati e meno formali, sia con il management sia con la funzione hr. Lo strumento cardine di queste attività di monitoraggio è il feedback, che promuoviamo e sponsorizziamo in maniera diffusa come pilastro della nostra cultura aziendale”.
“Per mantenere i talenti in azienda – ricorda – lavoriamo a un ambiente aperto all’ascolto ed al feedback diretto, condividendo piani di sviluppo e crescita professionale. Sfruttando la presenza con diversi business e sedi di Bosch sul territorio italiano abbiamo portato avanti il progetto ‘Mission to move’ per agevolare la mobilità interna infragruppo e lo sviluppo dei collaboratori.
“Cerchiamo – aggiunge Zecchino – sempre di eseguire azioni di comunicazione coerenti alle esigenze dei nostri business. E’ importante però raccontare anche l’esperienza, il vissuto dei nostri collaboratori che diventano in questo modo sempre più ambassador diretti del nostro brand. Solamente parlando la stessa lingua del nostro target group, riusciamo infatti a reperire ed attrarre dal mercato i migliori talenti per guadagnare un vantaggio competitivo di lungo periodo”.
“Nel corso della pandemia – continua – abbiamo fornito, a chi avesse sentito la necessità, la possibilità di accedere ad un supporto psicologico. L’iniziativa è stata particolarmente apprezzata dai nostri collaboratori. La vicinanza della funzione hr, in questo periodo, risulta fondamentale”.
“La sostenibilità sicuramente – fa notare Zecchino – è un aspetto a cui sempre di più si presta attenzione nella scelta di un nuovo datore di lavoro. Certo è, che al di là dello slogan, i talenti per rimanere devono trovare la concretezza e la coerenza tra il valore della sostenibilità dell’azienda delle misure di sostenibilità ambientale delle proprie azioni”.
“Bosch – precisa – si definisce una learning company, una realtà dove è sempre possibile lavorare sulla propria employability. Grazie alla nostra scuola di formazione Tec, riusciamo a proporre sia internamente ma anche ai nostri partner e clienti esterni, percorsi di upskilling e reskilling sulle competenza strategiche”.