(Adnkronos) – Designtech è l’hub di innovazione che avvicina le imprese, simbolo dell’eccellenza nel settore del design nazionale e internazionale, a start up innovative per progettare soluzioni capaci di migliorare e rivoluzionare il modo in cui viviamo. Svolge un ruolo di sintesi tra design e innovazione tecnologica, ponendosi come ponte e mediatore culturale tra le imprese che hanno reso il design un settore economico centrale per l’economia italiana e la nuova generazione di imprenditori digitali, creativi e designer che da Milano guardano al futuro.
E per la prima volta quest’anno ha le start up tecnologiche all’interno del Salone del Mobile. “L’avvio del 2023 è stato un’avventura emozionante con la notizia della partecipazione al Salone in forma ‘inedita’. Lo spazio che abbiamo curato ha rappresentato di fatto un evento nell’evento: una piattaforma di contenuti concreti e genuini sui temi dell’innovazione nel settore del design; contenuti rispetto ai quali abbiamo ottenuto grande riscontro e successo. Oltre 20 eventi tra talk, tavole rotonde e lanci ufficiali di startup italiane e internazionali. Il riscontro ottenuto è stato tale che oggi molte startup ci cercano per collaborare, mentre le aziende del settore ci riconoscono come player accreditato e pertanto si rivolgono a noi per capire l’approccio all’innovazione aperta e collaborativa che proponiamo”, raccontano Patrizia Vavassori, co-founder e Coo, e Domenico Greco, co-founder e Cio, di Designtech.
Un hub che al tempo stresso è un osservatorio privilegiato di come la tradizione del made in Italy, nell’arredamento e nel design, sta evolvendo. “L’indubbia e grandissima tradizione del made in Italy nel nostro settore, di fatto, porta con sé eccezionali opportunità di innovazione rivoluzionarie. La saggezza e la cultura del ‘fare’ rappresentano elementi favorevoli, ma al contempo potrebbero risultare un vincolo al cambiamento. Per sostenere queste opportunità e ovviare al vincolo, abbiamo scelto di avere un approccio partecipativo e multidisciplinare in cui la collaborazione è tutto. Grazie a questa prospettiva, abbiamo aperto ulteriormente il mercato alla possibilità di testare e sperimentare. Designtech è un ambiente in cui la sicurezza ed il rendimento dell’innovazione sono garantiti proprio perché condivisi, sia nei costi che nei benefici”, sottolineano.
Ci sono, però, anche criticità nell’approccio delle aziende alle start up e nell’affrontare nuovi modelli e processi produttivi. “Le startup sono organismi temporanei – ammettono – alla ricerca di un modello di business scalabile e sostenibile, non aziende che eseguono modelli già consolidati. Lo scoglio nell’interazione tra questi due soggetti spesso è a monte, quando le aziende si avvicinano alle startup con un confronto alla pari, non realizzando che i team a cui si rivolgono sono composti da sperimentatori, innovatori e pionieri”.
“Uno dei primi problemi che affrontiamo nel facilitare le relazioni tra questi due soggetti – proseguono – è sicuramente la questione del ‘linguaggio’. Le startup hanno una curva di apprendimento rapida e agile, e questa immediatezza risulta estremamente utile per le aziende che, per non essere da meno, si ingaggiano nel cambiamento, per imparare, e nell’innovazione, innescando un circolo virtuoso”.
Designtech affianca e accompagna le aziende in questo cambiamento. “Al fine di promuovere percorsi di innovazione condivisa – spiegano – abbiamo attivato i Design Lab. Ogni Lab è un’iniziativa basata sui principi dell’innovazione aperta e del design antropocentrico, ideata per aziende che aspirano a trasformare i luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Il programma di ogni Lab dura mediamente 6 mesi e mira, attraverso la facilitazione di un proficuo dialogo tra aziende e startup, a far emergere nuovi dati per la definizione di sistemi da attivare attraverso l’impiego di tecnologie trasformative. Il risultato finale è per noi raggiunto nel momento in cui verranno ideate concrete soluzioni innovative da poter declinare e validare in ambiente reale”.
Un altro aspetto fondamentale è quello della formazione. “Il tema della cultura dell’innovazione e della transizione digitale – affermano – è un aspetto chiave per i professionisti del nostro settore. Per sensibilizzare i manager di oggi e di domani sui fattori di innovazione (sostenibilità, arredi e immobili smart) e sulle tecnologie abilitanti (stampa additiva, intelligenza artificiale, blockchain, realtà virtuale e iot), nell’ultimo anno abbiamo lavorato a prodotti formativi che lanceremo nei prossimi mesi. La sfida del 2024 di Designtech sarà quello di aprire una scuola per la formazione e l’attivazione di competenze professionali aggiornate, basata sull’apprendimento attraverso il fare e lo sperimentare. La fabbrica urbana aperta che inaugureremo a fine 2023 sarà il luogo adatto per applicare la teoria alla pratica”.
E l’approccio creativo, tipico del made In Italy, può essere anche funzionale alla crescita economica del paese proprio attraverso l’innovazione. “Creatività e innovazione sono aspetti compatibili e complementari e concorrono all’ideazione di nuove soluzioni trasformative e dirompenti, in linea con le esigenze di un consumatore sempre più attento e di un ecosistema sempre più fragile”, osservano.
“L’impatto positivo sui territori e nel mondo che contribuisce al benessere e al miglioramento della qualità della vita delle persone, diviene, pertanto, la vera chiave di volta di accesso ai mercati internazionali”, concludono.