(Adnkronos) – Un aumento del costo in bolletta, a parità di consumo di gas, del 600% a giugno 2022 rispetto a giugno 2021 per le lavanderie industriali. E’ quanto denuncia Assosistema Confindustria rende noto di aver incontrato a Venezia “l’assessore allo Sviluppo economico e all’energia della Regione Veneto, Roberto Marcato, che ha condiviso ed è risultato sensibile e attento alle problematiche presentate. Di fronte al mancato intervento del Governo sull’elaborazione di misure immediate, vista la grave situazione, l’associazione, insieme ad una rappresentanza imprenditoriale, ha ritenuto utile manifestare all’assessore Marcato la seria preoccupazione per la sopravvivenza del settore delle lavanderie industriali a seguito dell’incontrollato aumento dei prezzi del gas e dell’energia elettrica”, come spiega una nota dell’associazione.
“Le lavanderie industriali svolgono servizi essenziali e indifferibili, quali il noleggio e la sanificazione della biancheria per le strutture alberghiere e della ristorazione e il noleggio, la sanificazione di biancheria, divise e kit medici per sale operatorie nonché il servizio di sterilizzazione (Tessuto tecnico riutilizzabile e strumentario chirurgico) per ospedali, case di cura ed Rsa”, continua la nota.
“Il blocco o la riduzione della loro attività potrebbero avere, infatti, forti conseguenze sul regolare funzionamento dei settori annessi della sanità e del turismo, oltre alle ripercussioni sociali sul territorio, in particolare, a livello occupazionale. Basti pensare che nella sola regione del Veneto, sono circa 80 aziende del settore che lavorano con una occupazione stabile di 2.000 lavoratori, di cui il 93% a tempo indeterminato e il 70% donne, a cui vanno aggiunti i numeri dell’indotto e dei picchi stagionali”, spiega ancora l’associazione.
Secondo Assosistema “I dati parlano chiaro: se nel 2019 il conto economico medio delle lavanderie industriali del settore sanitario prevedeva un’incidenza dei costi di gas ed energia del 4%, nel 2022 l’incidenza dei costi energetici è schizzata al 25%, pari a 6 volte l’incidenza precedente. Ciò determina che il margine operativo lordo è sceso dal 25% al 4% e il risultato netto del settore a -14%. Se, nel dettaglio, consideriamo i costi in bolletta, a parità di consumo di gas, a giugno 2022 l’aumento è stato del 600%, rispetto allo stesso periodo del 2021”.
“Dopo le perdite dovute ad oltre due anni di pandemia, il settore delle lavanderie industriali che forniscono alberghi e ristoranti non riesce più a sostenere i rincari delle bollette di gas ed energia -ha commentato Aldo Confalonieri, presidente della sezione servizi alberghieri integrati di Assosistema Confindustria- basti pensare che l’incidenza dei costi di gas ed energia può arrivare fino al 50%. Le aziende stanno, quindi, lavorando in perdita”.
“Siamo costretti ad efficientare e razionalizzare ogni processo industriale non escludendo, comunque, il necessario aumento del prezzo del servizio all’albergo e le ripercussioni sull’occupazione. Ricordo che il settore turistico rappresenta il 14% del Pil nazionale e che il settore delle lavanderie industriali è il primo fornitore della filiera, senza il quale l’albergo e il ristorante non può garantire l’adeguata ospitalità al turista o al cliente”, ha sottolineato.
E Marco Squassina, presidente della sezione servizi sanitari integrati di Assosistema Confindustria, ha aggiunto: “Nonostante questa situazione, le lavanderie industriali che operano nel settore sanitario stanno continuando a lavorare per continuare a svolgere un servizio che è ‘di pubblica utilità’ per la sanità pubblica e privata con contratti, tra l’altro, che non consentono la rinegoziazione per eccessiva onerosità sopravvenuta e per eventi imprevisti ed imprevedibili e, pur essendo di durata pluriennale, non contemplano l’adeguamento periodico dei prezzi. Occorre precisare che solo nel Veneto le aziende vestono 57.000 lavoratori e 17.500 posti letto ma, nel momento in cui i costi lievitano di 6-10 volte, non possono continuare a fornire i servizi agli stessi prezzi stabiliti da una gara magari fatta 3 o 5 anni fa”.
L’appello di Assosistema Confindustria alle Regioni e allo Stato è, dunque, quello di intervenire subito sul tema gas energia e carburanti perché già a partire da settembre la situazione potrebbe diventare non più recuperabile per le proprie aziende. “L’invito è quello di fare bene e fare presto, la politica ci ascolti perché non abbiamo più tempo ed inserisca in agenda, tra le priorità, le esigenze di un settore industriale che non può ridurre i servizi alla sanità e al turismo, ma che non può neanche continuare a lavorare in perdita”, conclude l’associazione.