(Adnkronos) – Epar, l’ente paritetico di Cifa Italia-Confsal, è stato iscritto nel Repertorio nazionale degli organismi paritetici, istituito presso la Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
“L’iscrizione rappresenta il risultato di un lavoro avviato tempo fa, quando, in piena pandemia, fu necessario fornire alle imprese assistenza qualificata in materia di sicurezza suoi luoghi di lavoro in un panorama nazionale scarno di competenze e meritevole di profonda attenzione. È stato un lavoro impegnativo ma entusiasmante che ha visto, tra l’altro, la nascita del primo albo nazionale rlst la cui finalità principale è favorire la presenza in azienda di qualificati esperti, designati a garantire elevati standard di sicurezza e, quindi, di tutela dei lavoratori” dichiara il presidente di Epar, Manlio Sortino.
“Questo risultato – commenta Maria Rosaria Curti, vicepresidente dell’Ente – è uno stimolo a fare ancora di più per le aziende che hanno bisogno di assistenza, certi che la valorizzazione di una bilateralità confederale moderna ed evoluta, qual è quella rappresentata dalle parti sociali Cifa e Confsal, possa favorire l’accrescimento delle tutele del lavoratore e il conseguente successo dell’impresa, nella logica della collaborazione e non della contrapposizione delle parti”.
Soddisfazione viene espressa anche dai rappresentanti delle parti sociali costituenti di Epar, Andrea Cafà, presidente della confederazione di imprese Cifa Italia, e Angelo Raffaele Margiotta, segretario nazionale della confederazione sindacale Confsal: “Il traguardo raggiunto da Epar diventa il punto di partenza per nuovi e ancora più entusiasmanti percorsi progettuali da realizzare nell’interesse delle imprese e dei lavoratori che rappresentiamo”.
“Da tempo – ricordano – il legislatore sta affidando nuovi ruoli alle parti sociali che si espletano attraverso gli enti bilaterali. La bilateralità di qualità è ormai un pilastro necessario per il mercato del lavoro”.
Le attività delle parti sociali si spostano sempre più sulla bilateralità che diventa così indice indispensabile per un nuovo modello di rappresentatività delle stesse parti sociali” concludono Cafà e Margiotta.