(Adnkronos) – “Ringrazio per l’invito l’Associazione delle esposizioni e fiere italiane (Aefi), con cui mi congratulo per il costante lavoro di coordinamento del sistema fieristico italiano. In uno scenario internazionale profondamente mutato, soprattutto negli ultimi due anni, l’iniziativa odierna offre una preziosa occasione di riflessione e dialogo, oltre a essere un importante momento di valorizzazione del ruolo strategico dell’industria fieristica”. A dirlo Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri e cooperazione internazionale, intervenendo in video alla Settima Giornata mondiale delle fiere.
“Secondo l’Associazione globale dell’industria fieristica (Ufi, Global association of exhibition industry) – spiega – nata a Milano nel 1925, sono 4,4 milioni le imprese espositrici e 353 milioni i visitatori annui delle fiere nel mondo. Ogni anno le vendite così generate a livello globale sono stimate in 493 miliardi di euro. Il settore fieristico italiano occupa un posto di primissimo rilievo: è, infatti, il secondo in Europa e il quarto a livello mondiale, dopo Cina, Stati Uniti e Germania. Con quasi 200 imprese, tra organizzatori e quartieri fieristici, e 3700 addetti, il settore attiva un giro d’affari annuo di 1,4 miliardi di euro. La ricerca di Prometeia stima che il sistema fieristico italiano generi il 20% del valore complessivo generato dal comparto a livello europeo”.
“L’emergenza Covid e, adesso, il conflitto in Ucraina – sottolinea il ministro – causato dall’illegale aggressione russa, hanno messo a dura prova il sistema fieristico. Al contempo, ne hanno dimostrato la grande capacità di resilienza e di rapida reazione ai cambiamenti, grazie anche a investimenti strategici, ad esempio nelle nuove tecnologie, e all’adozione di nuovi metodi di lavoro, efficaci e innovativi”.
“L’industria delle fiere – avverte – è stata sicuramente uno dei settori più colpiti dalla pandemia, proprio perché incentrata sulla presenza fisica, sullo scambio e l’incontro in presenza. Per questo il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale ha fortemente sostenuto il ritorno alle fiere in presenza a partire dallo scorso giugno. Il networking promosso dagli eventi fieristici è fondamentale per garantire la ripresa”.
“Il sistema fieristico – afferma – è essenziale per il rilancio economico del Paese. Fin dal giugno 2020, la Farnesina lo ha inserito tra i pilastri strategici del ‘Patto per l’export’, sottoscritto insieme ai principali attori istituzionali e ai rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano. Il Patto – spiega – ha segnato un punto di svolta nelle politiche di sostegno pubblico alle esportazioni, rivisitandone gli obiettivi e la dotazione finanziaria, oggi pari a ben 5,7 miliardi di euro. E’ grazie al ‘Patto’ che sono stati rafforzati gli strumenti di finanza agevolata, anche con l’istituzione di una specifica componente del Fondo 394/81 gestito da Simest, destinato a sostenere la patrimonializzazione del sistema fieristico per il rilancio del settore, e attraverso l’attivazione di una linea dedicata di ristori “una tantum” per gli enti e gli organizzatori fieristici”.
“Il ‘pilastro Fiere’ – chiarisce il ministro Di Maio – è altresì quello cui sono dedicate le maggiori risorse all’interno dei Piani promozionali in favore del Made in Italy, realizzati da Ice Agenzia, su impulso del ministero”, aggiunge. Per il prossimo triennio è stato previsto uno stanziamento pari a 60 milioni di euro annui, destinati a iniziative promozionali per rafforzare la partecipazione delle piccole e medie imprese alle principali fiere internazionali in Italia e assicurarne l’impatto all’estero attraverso speciali programmi per buyer, influencer e vip stranieri, oltre che per agevolare la presenza delle aziende italiane alle più importanti fiere internazionali all’estero”.
“Le fiere – continua – potranno svolgere un ruolo di perno e volano dei programmi di promozione integrata, grazie ai quali la Farnesina intende rafforzare la percezione all’estero del profondo legame che nel nostro Paese si instaura tra identità culturale, tecnologia, industria e territorio. Un primo esempio sarà, tra qualche giorno, l’evento ‘Marmo’, prima iniziativa di promozione integrata promossa dalla Farnesina di concerto con Confindustria Marmomacchine. In tal senso l’auspicio che formulo è quello di una sempre maggiore interazione tra Polo dell’export e sistema fieristico, con l’obiettivo di disegnare insieme una strategia integrata di valorizzazione di beni, servizi, territori, tecnologie e tipicità italiane, che rappresentano senza dubbio la vera marcia in più del nostro sistema Paese”.
“Questa integrazione – avverte – può generare un rilevante volano non solo in termini industriali, ma anche con riferimento alle ricadute per i territori, grazie al rafforzamento dei legami tra business trip e turismo esperienziale, ad esempio. Dobbiamo cercare in ogni modo di sfruttare i benefici connessi alla contingente ripresa del turismo, anche quello di natura professionale. Nuovi operatori e nuovi visitatori devono divenire uno stimolo per migliorare le performance del nostro sistema fieristico, intervenendo anche sul livello di solidità delle società, attraverso azioni di patrimonializzazione e aggregazione, e per strutturare nuove e più efficaci modalità di integrazione su base regionale con il sistema dell’”accoglienza. Occorre altresì fare uno sforzo in più per esplorare le sinergie tra reale e virtuale, con l’obiettivo di raggiungere nuovi mercati”.
“Dobbiamo fare in modo – auspica – che le fiere si trasformino in una leva strategica a disposizione del sistema imprenditoriale italiano, per rafforzare le interazioni sia verso i mercati di approvvigionamento che verso i nuovi buyer, ponendole come elemento cardine anche nelle catene del valore che si stanno ridisegnando. Questo, anche nell’ottica di affiancare lo sforzo nei confronti dei buyer dei mercati tradizionali, una rinnovata attenzione a Paesi la cui crescente rilevanza è davanti agli occhi di tutti, come l’India o diverse realtà dell’Africa. Nel delineare così – afferma – l’esigenza di un dialogo sempre più marcato tra Istituzioni e sistema fieristico per declinare al meglio un sostegno pubblico che consenta di aumentare la competitività rispetto alle sfide che già si intravedono all’orizzonte, lasciatemi richiamare alcuni risultati già acquisiti grazie anche all’intervento della Farnesina”.
“Nel 2021 – ricorda il ministro Di Maio – sono stati attuati interventi a sostegno di 60 eventi fieristici italiani di rilievo internazionale, che hanno visto la partecipazione di oltre 17.000 piccole e medie imprese italiane. Considerando anche le misure di finanza agevolata, sono oltre 50mila le imprese beneficiarie degli strumenti messi a disposizione da Farnesina, Ice e Simest. Ad esse si aggiungono circa 400mila soggetti che hanno usufruito dei servizi offerti dal ministero degli Esteri sul web e 25mila imprese coinvolte in attività fieristiche internazionali”.
“Si tratta – spiega – di un segno concreto della nostra incessante azione a sostegno del sistema produttivo italiano, a partire dalla sua vetrina per eccellenza. Confido che, come già durante la crisi pandemica, saremo in grado di lavorare assieme, istituzioni pubbliche e settore privato, per superare le sfide poste dalle ripercussioni economiche delle attuali tensioni geopolitiche, a cominciare dalle fluttuazioni dei costi dell’energia e delle materie prime”.
“La straordinaria forza del nostro tessuto imprenditoriale – sottolinea – ci ha consentito di superare, nel 2021, il traguardo di 500 miliardi di export italiano. Il merito di questo risultato è da ricercare nell’unicità del Made in Italy, nella qualità dei nostri prodotti e nella determinazione delle nostre imprese. Allo stesso tempo, il sostegno pubblico all’internazionalizzazione delle nostre aziende gioca un ruolo decisivo di accompagnamento e sostegno, specie per le piccole e medie imprese nelle prime fasi di apertura verso l’estero. Per questo, è e resterà un’assoluta priorità per il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. A conferma della costante vicinanza del ministero degli Esteri, anche e soprattutto nelle difficili circostanze attuali, e del nostro impegno per il rilancio dell’intero Sistema Paese è stata creata, alla Farnesina, di un’Unità di crisi per le imprese più colpite dalle gravi ripercussioni economiche della crisi ucraina. Si tratta di uno degli strumenti che abbiamo predisposto a sostegno delle aziende, accanto all’articolata azione di diplomazia energetica che il governo, con il ministero degli Esteri in prima fila, sta conducendo per diversificare gli approvvigionamenti e mitigare l’impennata dei prezzi dell’energia”.