(Adnkronos) – Il consigliere nazionale dell’Int (Istituto nazionale tributaristi) Salvatore Cuomo, con delega ai Servizi telematici fiscali, ha affrontato le problematiche derivanti dalla notifica delle lettere di compliance relative a difformità tra la sommatoria dei documenti fiscali emessi e le risultanze bancarie dei movimenti pos.
“Prendiamo atto positivamente – dichiara Cuomo – del sempre maggiore utilizzo delle informazioni confluite nelle banche dati delle agenzie fiscali e ne comprendiamo questa forma di utilizzo. Vi sono però diverse casistiche a causa delle quali detti importi non necessariamente possano combaciare, si pensi agli edicolanti, ai tabaccai, ai pagamenti differiti rispetto all’emissione del documento fiscale ma non è solo questo il punto”.
Il Consigliere dell’Int, infatti puntualizza: “Purtroppo dalle segnalazioni giunte da più parti sembra che diverse di queste comunicazioni risultino errate, atteso che le discrepanze segnalate dipendono anche da sommatorie di medesimi totali di incassi da pos. Si apprezza l’azione dell’amministrazione finanziaria nell’uso dei dati forniti in questo caso dal sistema bancario per la selezione dei soggetti da sottoporre all’attenzione del fisco, un po’ meno quando questi stessi dati non vengono preventivamente verificati dal personale della Pa prima del loro effettivo utilizzo, costringendo in questo caso i consulenti a svolgere un complesso lavoro di ‘pulizia’ del dato, peraltro di difficile riscontro analitico soprattutto per i soggetti in contabilità semplificata. Tutto ciò in un periodo pregno di scadenze come quello attuale tra invio di CU, 770, dichiarazioni fiscali, assegnazione agevolata, ecc.”.
All’Int da sempre si sostiene e si attua la collaborazione con l’amministrazione finanziaria, ma non la sostituzione ad essa nello svolgere compiti di correzione dei dati, attività che dovrebbe essere svolta prima di utilizzarli per la giusta azione di controllo.
“Senza alcun intento polemico, comprendendo le difficoltà della gestione ‘dell’imponente macchina fiscale’, con spirito costruttivo – prosegue Cuomo – chiediamo una presa d’atto di questa siffatta situazione da parte dell’Agenzia delle entrate e la revisione dei dati pervenuti dai circuiti bancari, il conseguente annullamento d’ ufficio delle comunicazioni interessate e la riemissione delle stesse con gli importi corretti, concedendo un maggior lasso di tempo per l’ eventuale adesione al ravvedimento”.
I tributaristi Int auspicano pertanto che l’Agenzia della Entrate, coinvolga preventivamente le rappresentanze della professionalità coinvolte, quando intenda promuovere azioni come questa, che si condividono si nello spirito, ma che se coordinate con coloro che sul campo devono poi espletare i compiti conseguenti, avrebbero un migliore risultato sia sotto il profilo finanziario per le casse dell’Erario, che per la percezione di un fisco che svolge la sua attività istituzionale di controllo, ma non vessatorio.