(Adnkronos) – Sebbene la psicologia online esista da decenni – in particolare negli Stati Uniti, dove è sdoganata da tempo – fino all’emergenza pandemica erano davvero pochi i terapeuti in Italia che incontravano i pazienti in modalità digitale. Oggi, invece, svolgere sedute anche attraverso lo schermo è diventato parte della ‘nuova normalità’, sia per i professionisti che per i pazienti. L’avvento della psicologia online ha rivoluzionato il lavoro dello psicologo, offrendo moltissime nuove opportunità a chi ha scelto di intraprendere questa carriera. Annarita Varonesi, psicoterapeuta e team leader del servizio di psicologia online e società benefit Unobravo, ha delineato i principali vantaggi e benefici dello svolgere la professione di terapeuta online e ha anche sfatato alcuni falsi miti legati alla psicologia 2.0. Uno degli aspetti più vantaggiosi della terapia online è sicuramente la flessibilità. Lavorare come psicologo o psicoterapeuta online permette a ciascun professionista di organizzarsi l’agenda in modo autonomo e far conciliare al meglio vita professionale e personale. L’orario flessibile permette anche di avere più tempo da trascorrere con la famiglia o i figli.
Il contesto digitale presenta innumerevoli vantaggi anche per il paziente. Grazie a una maggiore flessibilità rispetto ai vincoli dello studio, la terapia online consente ad ogni persona di adattare il percorso psicologico alle proprie abitudini e al proprio stile di vita, permettendo così anche a coloro che, per esigenze lavorative o personali, hanno limitata disponibilità oraria o che viaggiano spesso, di prendersi cura del proprio benessere mentale con regolarità e continuità. L’online consente anche un notevole risparmio in termini di tempo e denaro. Svolgendosi tutto da remoto, non è più necessario recarsi in un luogo fisico per le sedute di terapia. Questo aspetto è indubbiamente molto vantaggioso sia per il terapeuta che per il paziente, in quanto permette di azzerare il tempo che normalmente si passerebbe impegnati negli spostamenti e i costi di eventuali trasporti. Inoltre, scegliere di svolgere la propria professione in parte o completamente online, consente al terapeuta di limitare le spese per l’affitto e il mantenimento di uno studio e di poter, quindi, applicare tariffe più vantaggiose e calmierate, rendendo così la terapia non più un “bene di lusso”, ma un servizio accessibile ai più.
Andando ad abbattere qualsiasi barriera geografica, la terapia online consente di aiutare tantissimi pazienti in più e di entrare in contatto con persone da tutto il mondo, portatrici di storie e vissuti peculiari e diversificati. Poter raggiungere più pazienti, indipendentemente da dove questi si trovino, e a qualunque ora, secondo la propria disponibilità, rappresenta un vantaggio indiscusso per i professionisti della salute mentale. Grazie all’online, ora i terapeuti possono interfacciarsi ed entrare in relazione con persone provenienti da realtà e contesti diversi. Ciò costituisce un’incredibile opportunità di arricchimento non solo professionale, ma anche personale, impensabile fino a qualche anno fa. La terapia online permette, inoltre, di offrire supporto psicologico a chi abita all’estero, ma desidera intraprendere un percorso nella propria lingua madre, a coloro che vivono lontani dalle principali città, in aree remote o rurali e a tutte quelle persone che non possono spostarsi e recarsi in studio, magari perché in convalescenza, affette da fobie sociali o con mobilità limitata. Inoltre, ogni paziente può svolgere un percorso terapeutico con il professionista più in linea con le proprie esigenze, preferenze o problematiche, travalicando ogni confine geografico.
Nell’ultimo decennio si è verificata una diffusione massiccia delle prestazioni psicoterapeutiche online e, anche in Italia, stiamo assistendo a un incremento costante della domanda. Nonostante questo boom di richieste, sono ancora molti i pazienti, così come i professionisti della salute mentale, ad essere scettici verso la terapia online. Uno dei principali timori dei terapeuti che si approcciano per la prima volta alla modalità telematica è che questa possa compromettere il successo del percorso psicoterapico. In realtà, sono ormai moltissimi gli studi ad aver comprovato l’efficacia della terapia online. L’American psychological association e la Società internazionale di psicoanalisi si sono entrambe espresse positivamente verso la terapia online e hanno stilato una lista di buone prassi da seguire per poter svolgere al meglio questa professione in versione 2.0. Anche il direttivo italiano dell’Ordine degli psicologi si è dimostrato favorevole alla teleterapia e ha, a sua volta, pubblicato alcune linee guida destinate ai professionisti che si approcciano all’online, così come ai servizi che erogano la terapia in modalità telematica. L’Ordine degli psicologi della Lombardia ha, invece, reso disponibile sul proprio sito un vero e proprio Kit pronto all’uso per lo psicologo on-line.
Come molte altre professioni, anche quella dello psicologo si è evoluta con l’avvento del digitale. La tecnologia deve essere vista come un’opportunità di aggiornarsi, innovarsi e sviluppare nuove competenze, non come un ostacolo al proprio lavoro. Ovviamente, come per qualsiasi altra professione, per far sì che l’online e i mezzi tecnologici diventino buoni alleati, è importante prepararsi, ricevere una formazione adeguata e non esitare a sperimentare nuove metodologie. La terapia digitale si è rivelata molto efficace nel trattamento di un ampissimo spettro di condizioni, tra cui: la depressione e i disturbi d’ansia, il disturbo post-traumatico da stress, il disturbo ossessivo-compulsivo e i disturbi del comportamento alimentare (dca). Inoltre, è stato dimostrato come la maggior parte degli interventi psicoterapici, anche quelli per cui tradizionalmente si era portati a pensare che la vicinanza fisica tra terapeuta e paziente fosse fondamentale, possano in realtà essere svolti efficacemente anche da remoto. Basti pensare all’Emdr, Eye movement desensitization and reprocessing, un tipo di terapia molto utilizzato nel trattamento dei traumi che sfrutta i movimenti oculari del paziente e la stimolazione alternata destra-sinistra al fine di riequilibrare e rimettere in comunicazione gli emisferi cerebrali. In un contesto digitale, il terapeuta Emdr stimola i movimenti oculari con il movimento delle proprie dita oppure attraverso il tocco bilaterale, che online viene svolto autonomamente dal paziente picchiettandosi in modo alternato le braccia. L’Emdr è solo uno dei tanti esempi di terapia concepiti per essere svolti in un setting fisico, ma che, con i dovuti accorgimenti, possono essere molto efficaci anche quando traslati nell’online.
In alcuni casi la terapia digitale può essere persino uno strumento più potente rispetto a quella svolta di persona. Ad esempio, studi recenti hanno messo in luce come la terapia cognitivo comportamentale (cbt) apporti maggiori benefici ai pazienti affetti da ansia, disturbi dell’umore o depressione se condotta a distanza rispetto che di persona. Anche la vVirtual reality exposure therapy (Vret) è risultata molto efficace nel trattamento di fobie specifiche, come quella sociale. In questi casi, il terapeuta può utilizzare le tecnologie per simulare situazioni percepite dal paziente come minacciose, quali interagire con sconosciuti, parlare in pubblico oppure essere osservati. La creazione di ambienti virtuali in cui il paziente è esposto a situazioni temute, permette allo psicoterapeuta di lavorare in modo più mirato e andare, così, ad aumentare l’efficacia della terapia.
Con la terapia 2.0 il terapeuta entra nella vita del paziente, con grandi benefici per l’alleanza terapeutica. Un altro dubbio che spesso affligge coloro che si approcciano a questa professione online è che la distanza possa compromettere la capacità di creare un setting idoneo e inficiare la relazione terapeuta-paziente. Per prima cosa, è importante sottolineare che, non potendo osservare la fisicità del paziente nella sua interezza e le sue interazioni con l’ambiente, nel setting online, il terapeuta ha modo di concentrarsi maggiormente sul volto, le espressioni facciali o il respiro, elementi altamente comunicativi e da cui è possibile trarre moltissime informazioni. Un altro aspetto da considerare è il cosiddetto effetto schermo: molte persone, soprattutto i più giovani o coloro che nutrono ancora qualche remora verso la psicoterapia o che la vivono con imbarazzo, si sentono più a proprio agio e libere di raccontarsi se protette da uno schermo. Inoltre, il fatto che le sedute si svolgano il più delle volte all’interno dell’ambiente domestico, solitamente in una “zona di comfort”, può far sì che il paziente si senta maggiormente incline a entrare in relazione con il professionista.
Gli elementi che caratterizzano la relazione terapeutica di persona, ovvero empatia, supporto, volontà ad aprirsi, sono gli stessi che fanno sì che si instauri una relazione autentica online. La psicoterapia online segue esattamente le stesse regole della terapia tradizionale, con la differenza che la relazione terapeutica si crea attraverso un collegamento a internet e con l’utilizzo di dispositivi digitali, quali PC, tablet o smartphone. Questa modalità va, in realtà, ad aggiungere nuovi elementi e materiale terapeutico alla comunicazione, dando la possibilità al terapeuta di entrare in diretto contatto con gli ambienti e gli oggetti che fanno parte della vita quotidiana del paziente. Non è più solo il paziente a entrare nella stanza del terapeuta, ma anche il terapeuta a entrare nella stanza del paziente. Oltre a vedere la persona seduta alla scrivania, al tavolo da pranzo o sul divano, con la psicoterapia online è possibile attingere a uno spaccato molto più esaustivo, significativo e intimo. È come se, ad ogni seduta, il terapeuta fosse invitato a casa dal paziente e potesse farsi un’idea del contesto in cui questi vive. Il paziente può, inoltre, decidere di mostrare particolari aree della propria casa o oggetti durante la seduta e rendere, così, lo psicologo ancor più partecipe della propria vita. Per la prima volta il terapeuta si trova nella condizione di poter entrare in contatto con il quotidiano del paziente e questo apre la strada ad un lavoro ancora più approfondito ed efficace. Anche il luogo da cui una persona decide di connettersi può dire molto: una seduta di terapia svolta dalla macchina o da un bar può essere segno di mancanza di privacy a casa o di una situazione familiare difficile. Questi sono tutti dettagli che, anche se a prima vista possono sembrare irrilevanti, possono contribuire in modo sostanziale alla creazione e al mantenimento dell’alleanza tra paziente e terapeuta e far sì che possa instaurarsi un rapporto intimo, confidenziale e basato sulla fiducia.
Inoltre, svolgere la propria attività di libero professionista affiliandosi a una piattaforma di psicologia online può essere una scelta davvero vincente e molto vantaggiosa. Ad esempio, decidere di collaborare con Unobravo, significa entrare a far parte di una rete di esperti della salute mentale con cui confrontarsi continuamente, espandere la propria formazione, rafforzare le proprie competenze individuali e crescere professionalmente. Unobravo si prende cura di trovare i pazienti e di gestire tutti i processi amministrativi, così che ciascuno dei professionisti che vi collaborano possa concentrarsi su ciò che sa fare meglio: lo psicologo. Inoltre, con Unobravo è possibile confrontarsi con altri professionisti nei gruppi di intervisione e usufruire di supervisioni gratuite. L’attività di supervisione è uno strumento di apprendimento attivo fondamentale nel percorso professionale degli psicologi o psicoterapeuti, in quanto permette di migliorare la qualità dell’esperienza clinica e può essere di grande aiuto al terapeuta in caso di difficoltà o momenti di empasse.
L’eccellenza clinica va coltivata e nutrita, per questo Unobravo ha lanciato a maggio scorso il progetto Academy, uno spazio di approfondimento dedicato a psicologi e psicoterapeuti. I contenuti sono gratuiti e aperti a tutti: sia a coloro che già praticano la professione, così come a chi sta per entrare nel mondo del lavoro o a chi sta ancora completando i propri studi. Collegandosi al sito, è possibile accedere a una vasta gamma di contenuti e strumenti formativi, come Auditorium, il talk show a episodi in cui Unobravo approfondisce i temi clinici e professionali più discussi insieme ad alcune delle voci più autorevoli in ambito psicologico, o il Blog per Psicologi, fresco di lancio e pensato per indagare i temi più cari alle professioni psicologiche con articoli scritti da psicologi ed esperti.
“Sono una psicoterapeuta a orientamento gestaltico e analitico transazionale ed esercito la professione di psicologa da circa cinque anni. Come tanti altri colleghi che hanno iniziato a lavorare prima della pandemia, anch’io, in principio, ho svolto la mia professione esclusivamente in studio finché, nel 2021, non ho deciso di collaborare con Unobravo. Passare dalla terapia in presenza alla terapia digitale non è semplice: si ha il timore di non saper utilizzare al meglio le tecnologie o che la comunicazione con il paziente risulti impersonale e poco fruttuosa. Inoltre, da psicoterapeuta specializzata in terapia della Gestalt, che prevede molte esperienze a occhi chiusi, temevo che l’online potesse rendere meno efficace il mio approccio terapeutico. Scegliere di collaborare con una piattaforma solida, conosciuta e che garantisce la massima trasparenza, quale è Unobravo, ed entrare a far parte di una vasta rete di terapeuti provenienti da tutta Italia, mi ha dato la sicurezza e gli strumenti di cui avevo bisogno per fugare ogni dubbio e affrontare al meglio la transizione dall’offline all’online.
Con Unobravo ho stabilità economica, massima flessibilità e accesso a continue occasioni di scambio con i colleghi, formazione e crescita. Inoltre, non dovermi preoccupare della ricerca di pazienti mi permette di concentrarmi esclusivamente sulle terapie e sull’organizzazione del mio lavoro. Sono molto entusiasta della mia esperienza con Unobravo e spero che sempre più professionisti della salute mentale possano decidere di unirsi al team”, ha commentato Annarita Varonesi, Psicoterapeuta e Team Leader del servizio di psicologia online Unobravo.