(Adnkronos) – Un prestito di 6,5 milioni di euro per Flo, azienda di Fontanellato (Parma) che dal 1973 produce stoviglie prima in plastica e oggi in materiali ecosostenibili, grazie al Fondo Gid (Grandi imprese in difficoltà). Gestito da Invitalia e istituito dal ministero dello Sviluppo economico, il Fondo è destinato alle grandi imprese in difficoltà dopo la pandemia e mette a disposizione finanziamenti agevolati a 5 anni.
Con 7 siti di produzione, in Italia ed Europa, e 8 centri logistici di distribuzione, l’azienda ha una capacità produttiva annuale superiore a 12 miliardi di bicchieri monouso, il prodotto di punta. “La nostra azienda – spiega Daniele Simonazzi, amministratore delegato di Flo – fa da 50 anni imballaggi per alimenti in diversi materiali. Siamo partiti con la produzione a Fontanellato e siamo diventati leader nella produzione di bicchieri per la distribuzione automatica. Ultimamente abbiamo sviluppato molto anche le capsule caffè, di cui oggi siamo tra i principali produttori. Nata nel mondo della plastica, negli ultimi cinque anni l’azienda ha avuto una riconversione verso materiali come la carta, la bioplastica o la fibra. Da una produzione al 100% in plastica abbiamo iniziato, così, una transizione variando i materiali nella nostra offerta”.
Il piano industriale presentato per il Fondo Gid prevede di accelerare il riposizionamento dell’offerta di stoviglie dalla plastica alla carta, sostenendo gli investimenti avviati nel 2020, che hanno poi subito rallentamenti a causa della pandemia. Ma anche di sfruttare il trend di sviluppo del mercato delle capsule compostabili accelerando l’inserimento del nuovo prodotto e pianificando investimenti funzionali alla crescita della capacità produttiva.
“L’intervento di Invitalia – sottolinea l’ad di Flo – è stato molto utile per continuare nella riconversione dello stabilimento verso prodotti più sostenibili. Ci ha permesso di comprare macchinari per produrre imballaggi in carta e in bioplastica. A fronte di tutto quello che sta succedendo nel mondo, grazie al finanziamento di Invitalia abbiamo accelerato la nostra conversione per offrire quello che secondo noi è il prodotto giusto per l’uso giusto. E’ stato uno sforzo importante e quest’anno stiamo raccogliendo i risultati con un incremento del fatturato, spinti anche dal forte aumento delle materie prime. Il finanziamento di Invitalia ci permette, quindi, di stare dietro a questa crescita e al tempo stesso continuare con gli investimenti in materiali nuovi per variare il mix dei prodotti, nello specifico bicchieri in carta, capsule compostabili e prodotti in polpa di cellulosa”.
“Abbiamo iniziato anni fa questo percorso verso la sostenibilità – ricorda Simonazzi – con un reparto di ricerca e sviluppo ed esperti nell’analisi del ciclo di vita, perché nel nostro concetto non esiste il materiale e il prodotto giusto per tutto, ma esistono materiali e prodotti corretti a seconda degli utilizzi. Ad esempio, nel mondo delle capsule caffè, siamo convinti che il futuro sia il prodotto compostabile in quanto questo permette di recuperare oltre al contenitore anche il contenuto, che è il caffè. Quindi, con questo concetto basato sulla forza della scienza e dei dati, portiamo avanti dei prodotti che devono avere, tutte le volte che vengono creati, un impatto ambientale più basso di quelli che vanno a sostituire, consigliando e aiutando così anche i nostri clienti nella loro transizione ecologica”.
Positiva l’esperienza con Invitalia. “Con Invitalia – sottolinea Simonazzi – c’è stato un ottimo rapporto, una collaborazione efficace. Invitalia è riuscita a deliberare il nostro finanziamento nei tempi che erano previsti, 45-60 giorni, e in modo molto professionale. E questa collaborazione con il mondo del pubblico, secondo me, è importante non solo per noi ma per tutta l’industria italiana. Perché oggi l’economia è in una fase difficile e quindi dove il pubblico riesce ad aiutare il privato, o meglio quelle aziende che lo meritano perché sono in sviluppo, questa sinergia porta tanto valore e permette alle aziende di crescere e trasformarsi per quello che il mercato richiede e richiederà nei prossimi anni”.