(Adnkronos) – Un manager in grado di promuovere la cultura tecnologica, di gestire situazioni complesse e di valorizzare il capitale umano. Si potrebbe descrivere così il nuovo ruolo del Cio (Chief Information Officer) che sta diventando sempre più rilevante in ogni impresa. “In un mercato sempre più imprevedibile, complesso e globale – precisa Luca Danelon, Principal della practice Technology di Page Executive, specializzato nell’head hunting di posizioni di leadership – la figura del Cio sta cambiando radicalmente. Al Cio, sempre più spesso, viene richiesto di essere strategico nel trovare soluzioni agili e innovative con un impatto significativo anche nel breve termine, per aumentare la redditività dell’impresa. Non bastano più, quindi, soltanto competenze tecniche e hard, che ovviamente rimangono fondamentali, ma occorrono capacità di pensiero laterale, leadership, coaching, intelligenza emotiva e doti di multitasking”. Il Cio del futuro dovrà, quindi, possedere un’ampia gamma di competenze che vanno oltre le capacità tecniche tradizionali. Questa evoluzione è necessaria per affrontare mercati sempre più globalizzati, complessi e mutevoli. Non sarà semplicemente un esperto tecnico, ma un vero e proprio stratega aziendale. Il suo ruolo principale sarà quello di sviluppare una rete di relazioni interne all’azienda con i vari stakeholder al fine di influenzare, guidare e governare il processo di digitalizzazione e innovazione.
“Le piccole e medie imprese – aggiunge Luca Danelon – stanno investendo sempre di più in progetti di innovazione. Tuttavia, spesso, mancano competenze e visione necessarie per trasformare tali investimenti in cambiamenti tecnologici significativi. Gli investimenti rischiano quindi di tradursi in semplici aggiornamenti o sostituzioni di tecnologie già esistenti, ma non rappresentano un vero e proprio cambiamento tecnologico che possa portare un impatto significativo all’azienda. Qui entra in gioco il Cio del futuro che ha una visione strategica e la capacità di anticipare e risolvere problemi complessi, sfruttando la tecnologia per migliorare concretamente l’efficienza dell’impresa”. “In questo contesto – sottolinea Luca Danelon – emerge anche un’opportunità per le donne nel settore tecnologico. Le competenze richieste al Cio del futuro, come il pensiero laterale, la leadership, l’intelligenza emotiva e il multitasking, sono da sempre caratteristiche delle donne. Questo apre nuove prospettive per la leadership femminile nel settore tecnologico e offre opportunità per le donne di accedere a ruoli di leadership all’interno delle organizzazioni”.
In sintesi, il Cio del futuro sarà un leader strategico con una visione ampia, competenze tecnologiche avanzate e una forte capacità di gestione delle relazioni. Questo ruolo è essenziale per guidare l’azienda attraverso un mondo degli affari in costante cambiamento e per creare un vantaggio competitivo duraturo. Ecco, quindi, nel dettaglio le competenze chiave per il Cio del futuro.
-Leadership e purpose: il Cio del futuro dovrà avere una leadership forte e una chiara comprensione del suo scopo (purpose) all’interno dell’organizzazione. Questo significa avere un’idea chiara di come la tecnologia possa contribuire ai risultati aziendali e comunicarla efficacemente agli stakeholder, per attrarre gli investimenti necessari.
-Modelli agili e flessibili: non deve solo pianificare un progetto a lungo termine, ma riuscire a dare priorità a progetti innovativi e risultati da poter mettere a terra in modo rapido ed efficiente. Questo cambiamento di approccio e di mentalità consentirà alle aziende di rimanere reattive ai mutamenti ottimizzando i propri investimenti e le proprie risorse.
-Data-driven e Ai: l’evoluzione dell’Ai e la capacità di massimizzarne le potenzialità mettendole a disposizione dell’azienda farà la differenza. Solo chi sarà in grado di gestire i dati sfruttandone il valore predittivo otterrà un vero e proprio vantaggio competitivo.
-Interazioni e apprendimento continuo: le interazioni frequenti e i cicli di feedback sono essenziali per migliorare costantemente i processi e i prodotti. Inoltre, è importante accettare i fallimenti come opportunità di apprendimento anziché come errori da evitare.
-Inclusione e people empowerment: promuovere l’inclusione e l’empowerment delle persone è essenziale. Ciò significa creare un ambiente di lavoro in cui ogni membro del team si senta valorizzato e abilitato a contribuire al successo dell’organizzazione.