(Adnkronos) – “Il Ssn, nonostante non sia noto a molti, è uno dei principali acquirenti per molte filiere industriali che operano nel campo dei servizi e delle forniture”. A dirlo Egidio Paoletti, presidente di Assosistema Confindustria in occasione dell’assemblea pubblica dal titolo ‘Il futuro della sanità e del Ssn alla luce del nuovo Codice Appalti e di un nuovo modello di acquisti pubblici. Verso una nuova Spending Review?’.
Con la moderazione di Andrea Pancani, vice direttore de La7, Assosistema Confindustria ha portato all’attenzione dei suoi soci, della politica e dei giornalisti una profonda riflessione sulla sanità italiana e sul ruolo centrale che il Ssn dovrà avere nei prossimi anni al fine di mantenere alto il suo livello di efficienza dal quale dipende non solo la qualità del servizio ma anche un’intera industria di servizi ad esso connessi.
“Basti pensare – spiega – che 50 miliardi di euro sono la spesa che il Ssn fa per l’acquisto di beni e servizi, prima davanti alla spesa per il personale che consta di 37 miliardi. E’ centrale quindi il ruolo che il Ssn ha per molte filiere produttive, per l’occupazione in molti territori e per l’assistenza alla collettività”.
Quale modello di sanità vogliamo lasciare in eredità alle future generazioni? Quante risorse pubbliche vogliamo investire per la salute e il benessere delle persone? Quali coraggiose riforme possiamo attuare per condurre il Ssn nella direzione voluta?
Queste le domande portate nel dibattito dai relatori per cercare di definire una linea di indirizzo per la politica. “Abbiamo voluto – dichiara Paoletti – dare al Governo e all’opposizione una serie di spunti utili su cui confrontarsi e portare avanti la ‘ristrutturazione’ del Ssn. Da evitare però che norme come il payback sui dispositivi medici o una nuova spending review mascherata possano dare il colpo di grazia al Ssn con pesanti conseguenze per tutta la collettività. Badate bene che non si tratta di contrapporre la sanità pubblica a quella privata, nel fallimento del modello di assistenza pubblico, infatti, ci perdiamo tutti, cittadini compresi”.
“Il 1° luglio – continua Paoletti – sarà una data importante perché entrerà in vigore il nuovo Codice Appalti che regolerà i futuri acquisti pubblici anche del settore sanitario. Attenzione, però, perché il nuovo impianto normativo permetterà di effettuare gare al massimo ribasso avendo tolto la limitazione agli sconti sul prezzo. Il rischio è che la centralità che ha da sempre rivestito nella gara pubblica la qualità del servizio o del prodotto potrà essere sostituita dall’offerta più bassa. Questa non è una spending review alla quale si è cambiato nome? L’auspicio è che si investa nella qualificazione dei soggetti aggregatori che conoscendo bene il servizio e la fornitura da appaltare riescano a definire correttamente i requisiti in gara per le imprese e valorizzare cosi la componente qualità e sostenibilità ambientale”.
“Il nostro Paese – prosegue Paoletti – ha davanti a sé due enormi sfide: una demografica e l’altra sanitaria. In una società sempre più anziana invecchiare in buona salute non è solo un fattore fondamentale di benessere individuale, ma è anche la condizione per costruire il benessere collettivo”.
“Per questo – auspica – il Ssn deve essere messo in grado di rispondere positivamente alla domanda crescente di salute. Più soldi sul Ssn non sono la sola cura se non si cambia il modello di acquisto e di governance del sistema sanitario, vanno anche controllate le inefficienze ma per farlo è necessario un radicale cambiamento a partire dal riparto di competenze tra Stato e Regioni”.
“Sono fiducioso – conclude Paoletti – che prevarrà il buon senso e sono sicuro che dal governo ma più in generale delle varie forze politiche, otterremo una risposta puntuale sul futuro del più grande strumento democratico di questo Paese, ovvero il Ssn. In caso contrario, riporteremo il tema nell’assemblea del prossimo dicembre di Assosistema Confindustria, per fare anche il punto a fine anno dello status di salute del Ssn”.