(Adnkronos) – Con oltre tre milioni di pratiche aperte e circa cinque milioni di persone che si rivolgono ogni anno al Patronato della Cgil per vedersi assicurare la tutela individuale previdenziale e socioassistenziale, l’Inca si conferma primo patronato in Italia per volume di attività, in Italia e all’estero. Il Bilancio sociale 2022, presentato oggi al Cnel e riferito agli ultimi cinque anni, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia e poi successivamente agli ultimi avvenimenti bellici, che oltre a minacciare gli equilibri geo politici la pace nel mondo, hanno riacceso i riflettori sulle ondate migratorie, traccia un quadro di forte crescita della domanda di tutela individuale da parte dei cittadini e cittadine italiani e stranieri.
L’Inca, con 800 sedi in Italia, che coprono la maggioranza dei Comuni e 98 presenze all’estero, in Africa, Europa, Nord America, Sud America e Oceania, ha costituito una rete capillare che assicura assistenza previdenziale e socioassistenziale.
“La tutela individuale, di cui quotidianamente ci rendiamo protagonisti – scrive Michele Pagliaro, presidente Inca Cgil, nella premessa al Bilancio sociale 2022- analizza, affronta e interpreta i problemi delle persone che si rivolgono alle nostre strutture, offrendo soluzioni su misura attraverso un’indiscussa capacità di decifrare il complesso mondo di norme e regole, via via sempre più stratificate, in una cornice resa ancora più complessa e difficile da un ‘mercato del lavoro’, ormai parcellizzato e frammentato, destinato a condizionare la vita lavorativa e post- lavorativa di una crescente moltitudine di persone”.
In questo contesto, le cosiddette ‘consulenze complesse’ individuali, di fatto, caratterizzano l’attività del Patronato della Cgil, soprattutto di natura previdenziale; materia che, come si evince anche dalle ultime modifiche proposte per la prossima legge finanziaria dal Governo di destra, fortemente contestate dai sindacati confederali, è sottoposta a continui cambiamenti legislativi, sia sotto il profilo dell’accesso al pensionamento, sia sotto il profilo dell’ammontare degli assegni pensionistici, gettando nell’incertezza le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori. Dal 2018 al 2022, ogni anno, l’Inca ha fornito mediamente oltre 500 mila consulenze personalizzate.
Per quanto riguarda la tutela individuale contro gli infortuni e le malattie professionali, l’Inca promuove da anni la ‘cultura dell’emersione’ per il riconoscimento dei danni da lavoro: dalla formazione nazionale, continua e costante ai propri operatori, ai seminari di aggiornamento ai propri medici e legali convenzionati, alla formazione dei delegati sindacali (Rsu/Rls/Rlst), al rapporto continuo e costante con l’Inail per ottenere l’integrale tutela prevista dall’ordinamento per i lavoratori e intervenire tutte le volte che l’interpretazione dell’Istituto va a restringere il diritto di tutela dei lavoratori; non per ultimo, una comunicazione capillare sia istituzionale che attraverso i canali social per cercare di portare a tutti le lavoratrici e i lavoratori un’informazione adeguata sui propri diritti di tutela della salute.