(Adnkronos) – “Fin dall’inizio del 2022 la distribuzione moderna si è caricata in parte gli aumenti delle materie prime, contenendo gli aumenti al consumo, investendo quindi molto del proprio margine. Il carrello della spesa registra a luglio un dato del 9,1%, destinato a crescere nelle stime di agosto oltre il 10%. La distribuzione moderna non avrà alternative se non trasferire anche gli aumenti dei costi energetici sui prezzi di vendita, con un effetto ulteriormente depressivo sui consumi e sulla tenuta dei conti delle famiglie. Il rischio è di rilevare dati di inflazione in crescita ulteriore di almeno altri 2/3 punti percentuali”. Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione, che rappresenta le imprese della Distribuzione Moderna alimentare e non alimentare, sull’allarme per il rischio di aumenti dei prezzi in supermercati e ipermercati.
“Non vogliamo -chiarisce Frausin- far esplodere i prezzi. Il senso di responsabilità di questa filiera è provato dai fatti non dalle parole. Nessuno di questa filiera ha interesse a far esplodere l’inflazione. Continueremo a lottare, anche grazie ai nostri fornitori che hanno fatto anche loro tanti sacrifici. Poi qualche pecora nera c’è, è il nostro compito è monitorare. Noi, se l’energia verrà calmierata con interventi significativi, credo che ci possiamo immaginare ancora un tasso di crescita lento, spero sotto controllo, e mi auguro nell’arco di sei mesi di arrivare al culmine”, sottolinea.
Ma bisogna fare presto e bene nel sostenere le aziende contro il caro-energia, rimarca Frausin. “Il settore della distribuzione moderna, pur non rientrando nella classificazione dei settori ‘energivori’, ha consumi per oltre 12,2 TWh TeraWatt/ora, in ragione principalmente della gestione della catena del freddo e dei banchi refrigerati, più dell’industria manifatturiera alimentare a 12,1TWh e il doppio dell’intera agricoltura, 5,9 TWh. E le aziende della distribuzione moderna, quindi, stanno registrando incrementi mai registrati del costo delle bollette: siamo su una media tra il 200-300% con punte anche più alte in alcuni casi. Una situazione insostenibile”, spiega il numero uno di Federdistribuzione.
Numeri che devono spingere a intervenire subito perchè “oggi la preoccupazione è altissima. In questo momento, parecchie aziende distributrici stanno perdendo parecchi punti di margine. Oggi l’incidenza del costo dell’energia sul Conto economico delle imprese da 1/1,5% del 2021 si sta proiettando a 3/4% con punte fino al 6%. Con utili medi che il settore registra tra 0,5/1,5% è evidente che molte delle imprese del settore sono fortemente a rischio di tenuta dei conti economici. La stragrande maggioranza delle imprese stanno operando in perdita”, sottolinea Frausin.
Le aziende sono spalle al muro e non vedono vie d’uscita. “Siamo chiusi in un angolo -sottolinea Frausin- e non sappiamo come venirne fuori, siamo come settore della di distribuzione moderna in un situazione di difficoltà incredibile. Per noi non si tratta di chiudere, ma di fallire. Non possiamo ritrovarci tra due o tre mesi a discutere di questi temi, vanno discussi oggi. Serve subito, già domani,un taglio delle bollette. Un impatto significativo e immediato”.
Ma per farlo, sottolinea ancora Frausin, serve un’azione di responsabilità della politica. “Ho fiducia che le forze politiche pur impegnate in una competizione elettorale dura prendano atto della situazione e mettano nelle condizioni il governo di poterci aiutare con interventi concreti. Non aiutini, ma aiuti concreti. Soluzioni solide, concrete, importanti che ci diano l’ossigeno per andare avanti. Il Paese non può permettersi di rimanere senza distribuzione moderna organizzata. Noi faremo anche una conferenza stampa mercoledì prossimo per sensibilizzare tutti su questi temi”, annuncia Frausin.
“Abbiamo cercato di sensibilizzare il governo sui nostri temi, anche con una lunga lettera lo scorso 20 agosto. Ci rendiamo perfettamente conto che l’attuale esecutivo è in grosse difficoltà, perché ha responsabilità degli affari correnti ma non può lavorare sugli aspetti straordinari. Noi abbiamo la certezza che l’importanza di questo servizio essenziale venga compreso e mi auguro che le forze politiche agiscano di conseguenza”, conclude Frausin.
(di Fabio Paluccio)