(Adnkronos) – “Purtroppo il bilancio infortunistico non dà segnali confortanti. Numeri che testimoniano la persistente gravità di un fenomeno che resta una delle principali piaghe del Paese, che deve essere contrastato con tutti i mezzi possibili”. Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia il presidente dell’Inail Franco Bettoni commentando i dati diffusi oggi, aggiornati al periodo gennaio – agosto 2022.
“Nei primi otto mesi del 2022 – spiega – si registra, rispetto allo stesso periodo del 2021, un significativo aumento delle denunce di infortunio in complesso (+38,7%) e un calo di quelle mortali che tuttavia non delinea una traiettoria rassicurante in quanto è il risultato della minore incidenza dei decessi da contagio covid, a cui si contrappone un incremento dei casi tradizionali”.
“Voglio soffermarmi – avverte – anche sulla crescita delle malattie professionali (+7,9%), talvolta sottovalutata, ma che invece impone la medesima attenzione sul fronte della prevenzione, della sensibilizzazione ed informazione sui rischi che corrono lavoratrici e lavoratori. Manca nel nostro Paese una solida cultura della sicurezza che scongiuri le troppe tragedie di cui abbiamo notizia ogni giorno e che vediamo ripetersi spesso con le stesse dinamiche”.
“Ribadisco – sottolinea – l’indispensabilità di stimolare un cambiamento culturale nell’ottica di garantire assiduamente la dignità e la sicurezza sui luoghi di lavoro, in un mondo che è in rapida evoluzione e che presenta sempre nuove forme di aggressione alla salute, come ha dimostrato la pandemia”.
“Promuovere la cultura della prevenzione – fa notare – significa andare oltre alla visione, ancora troppo diffusa, che l’adempimento all’obbligo normativo sia sufficiente per una reale tutela della sicurezza e della salute. E’ invece necessario mettere al centro dell’azione prevenzionale la persona e il suo benessere in relazione agli altri individui e all’ambiente che la circondano attraverso un approccio olistico che si può realizzare solo attraverso la condivisione e la leale cooperazione tra istituzioni”.
“La formazione e l’informazione – precisa – sono elementi decisivi che vanno valorizzati con un metodo efficace, basato su un’analisi attenta e mirata dei rischi, su un coinvolgimento attivo di tutti gli attori e sul valore della testimonianza delle persone con disabilità da lavoro”.
“Dobbiamo prendere consapevolezza – auspica il presidente Bettoni – dei pesanti costi generati dalla ‘non sicurezza’ e delle ripercussioni economiche e sociali legate agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali. Mi avvalgo a riguardo di qualche freddo numero del conto consuntivo Inail del 2021: l’onere annuo per le prestazioni economiche ammonta a circa 5 miliardi, a cui si aggiungono le rilevanti spese sostenute dall’Istituto per prestazioni di altra tipologia, a partire da quelle sanitarie. Naturalmente non è un’analisi esaustiva in quanto andrebbero considerati una molteplicità di fattori eterogenei ma ci consente di avviare una riflessione: la salute e la sicurezza sul lavoro sono una questione di rilevanza strategica in quanto ogni infortunio determina costi, difficoltà, sofferenza per gli infortunati e per le famiglie, per la collettività e per l’impresa. Investire in sicurezza conviene sempre e conviene a tutti”.
“L’operato dell’Inail – ricorda – è sempre più orientato verso i bisogni di lavoratrici, lavoratori e aziende con l’obiettivo di incidere concretamente sul miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, promuovendo attività di informazione, formazione, ricerca e sostegno alle imprese. L’Inail offre un costante supporto alle aziende che comprendono il valore del lavoro sicuro mediante incentivi a fondo perduto (i bandi ISI), con i quali dal 2010 ad oggi sono stati stanziati circa 2,8 miliardi di euro. Stiamo lavorando in questi giorni al bando ISI 2022 e ci impegneremo per lo stanziamento di un importo più consistente rispetto alla passata edizione”.
“Tra le misure con finalità prevenzionale – precisa – rientra anche l’oscillazione del tasso per prevenzione (OT23): nel 2021 si è registrata una diminuzione del premio assicurativo per le aziende virtuose di circa 150 milioni di euro. Tra gli interventi ammessi per la concessione di questo sconto, vorrei ricordare, l’adozione dei Sistemi di gestione (Sgsl) e modelli organizzativi (Mog) per la salute e sicurezza. L’efficacia prevenzionale dei sistemi di gestione è stata evidenziata, peraltro, da una ricerca dell’Osservatorio Accredia del 2012 e replicata nel 2018, realizzata in collaborazione con Inail, che ha mostrato una riduzione media dell’indice di frequenza degli infortuni tra aziende dotate di un Sgsl certificato rispetto alle altre pari al 15,8% e una riduzione dell’indice di gravità pari al 39,7%. Una rilevazione che valuteremo di ripetere nel futuro per verificare l’evoluzione del fenomeno”.
“Altro asset fondamentale – sottolinea il presidente Inail Bettoni – è l’attività di formazione, intesa come componente primaria della qualità della vita lavorativa, che deve partire dal mondo della scuola. Educare i lavoratori di domani a fare della prevenzione una priorità è il primo passo da compiere se vogliamo garantire il rispetto delle regole poste a tutela della salute e sicurezza. È basilare che, nel lavoro come in ogni altro ambito della vita, i giovani pensino e agiscano nel rispetto di sé e degli altri, per un benessere condiviso”.
“Attualmente – aggiunge – la programmazione delle attività formative dell’Inail tiene conto del decreto legge dello scorso 30 aprile che, tra le diverse norme, stabilisce che l’Istituto, allo scopo di assicurare un’efficace azione di contrasto al fenomeno infortunistico nella fase di realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, promuova appositi protocolli di intesa con aziende e grandi gruppi industriali impegnati nella esecuzione dei progetti del Piano, anche prevedendo programmi straordinari di formazione rivolti a tutti i ruoli aziendali e al personale coinvolto nelle opere infrastrutturali. Sono stati già sottoscritti protocolli con Ferrovie dello Stato e Aeroporti di Roma mentre il prossimo 7 ottobre vi anticipo che verrà firmato l’accordo con Autostrade per l’Italia”.
“Altro tema – afferma – non più rinviabile è quello dell’ampliamento della platea degli assicurati. Oltre tre milioni e mezzo di lavoratori non possono accedere alle prestazioni sanitarie ed economiche che eroga Inail in caso di infortunio o malattia professionale: ne sono ancora esclusi i medici di famiglia, i medici liberi professionisti, i commercianti titolari di impresa individuale, i volontari della protezione civile e della croce rossa, le forze armate e di polizia e i vigili del fuoco. Stiamo anche lavorando per migliorare la tutela, troppo frammentata, degli insegnanti e degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado”.
“Oggi – spiega – lo studente ha una ‘protezione’ limitata solo a pochi e specifici rischi, previsti dal Testo unico del 1965 che ha comportato in quasi tutte le scuole l’attivazione di polizze private con oneri a carico delle famiglie”.
“L’Inail – dice – continua a lavorare per potenziare la connessione tra attività di ricerca e prevenzione. A tale proposito, vi do appuntamento alla prima edizione del Forum della ricerca, promosso da Inail, che si terrà a fine novembre negli spazi del Gazometro di Roma. Saranno giornate di confronto e discussione sulle prospettive offerte dalla ricerca per conciliare scienza, tecnologia, prevenzione e sicurezza sul lavoro”.
“Quello che – continua – mi sta particolarmente a cuore è rafforzare la missione sociale dell’Inail, un ente che si è dimostrato capace da una parte, di tenere ben salde le tradizionali redini di istituzione pubblica assicurativa solidaristica e, dall’altra, di affermarsi progressivamente come il garante della tutela integrata dei lavoratori”.
“Continueremo ad insistere – assicura – sul miglioramento delle prestazioni economiche per gli infortunati e i tecnopatici: al fine di dare adeguato riconoscimento a un numero sostanzioso di casi denunciati ogni anno all’Inail, riteniamo fondamentale garantire un indennizzo per i danni all’integrità psico-fisica di lavoratrici e lavoratori anche con una invalidità inferiore al 6%.