(Adnkronos) – “Viviamo in un’epoca fantastica in cui si può avere accesso alla formazione di qualsiasi livello: dalle lezioni online e gratuite di Harvard fino ai corsi più completi e professionalizzanti a pagamento. In passato non c’è mai stato a disposizione tutto questo sapere, così facilmente accessibile, ma chi non sfrutta queste opportunità inesistenti appena dieci anni fa, perde un’occasione unica”. A dirlo Raffaele Gaito, coach aziendale, scrittore e formatore.
Gaito, da anni attivo nel settore della formazione in multinazionali e pmi, ritiene che “negli ultimi anni è cresciuto fortemente questo trend formativo, sia in termini di qualità che quantità, per cui oggi il valore della formazione continua e differenziata ha un ruolo chiave – spiega Gaito, che ha fondato un’academy rivolta ad imprenditori e professionisti – anche le aziende devono saper gestire la formazione dei propri dipendenti, per farli crescere, ma senza sottovalutare le giuste strategie di talent retention, perché dalla mia esperienza, posso affermare che in alcuni settori le imprese più smart, oltre al salario offrono anche condizioni formative importanti per un numero crescente di professionisti, specialmente nel mondo digitale.
Lo scenario futuro, tra l’altro, mette in gioco non solo una competizione naturale tra chi possiede più skills, ma anche tra essere umano e intelligenza artificiale. In queste ultime settimane, è molto diffuso il dibattito su ChatGPT, la rete neurale intelligente che impara progressivamente, in grado di fornire risposte su tantissimi temi. Un’intelligenza solo all’inizio della sua storia, le cui possibili applicazioni future, sono ancora tutte da esplorare.
“In questa fase, il ragionamento valido per il dipendente, l’imprenditore e il libero professionista che temono di perdere il primato nei rispettivi settori rispetto alla macchina digitale, è comprendere quali nuove opportunità aprirà l’IA – osserva Gaito, secondo il quale l’uomo, storicamente, ha sempre avuto paura dei cambiamenti innescati dall’uso di nuove tecnologie, un processo naturale che si ripete da sempre e l’IA non fa differenza”. “Dopo il timore iniziale fisiologico per sua natura l’uomo ha affrontato ogni sfida, comprendendo il ruolo duplice della tecnologia: un supporto fondamentale per le attività umane ed allo stesso tempo, fonte di nuovi lavori oltre che di nuovo metodi di lavorare”, precisa Gaito, convinto che ora la questione centrale sia ripensare il concetto di lavoro, nato troppo tempo fa e oggi superato, vecchio.
“Anche con lo sviluppo di una nuova forma di ia, in particolare di ChatGPT, a mio avviso, l’uomo rimane fondamentale per contestualizzare, per personalizzare, per approfondire, per dare valore. La risposta possibile, dunque, resta una formazione continua e differenziata, che permetta di acquisire una competenza trasversale, perché dobbiamo avere consapevolezza che il lavoro che stiamo svolgendo ora, manuale o creativo, non durerà per sempre e probabilmente domani faremo dei lavori che ancora non conosciamo, perché non esistono e sarà la tecnologia a crearli. Solo in questo modo l’uomo continuerà ad essere rilevante anche nell’epoca dell’ia”.
Nel frattempo, anche Google ha lanciato la sua chatboard intelligente: si tratta di Bard, l’intelligenza artificiale generativa con cui intende rispondere a ChatGPT e che utilizza le informazioni presenti sul web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità. Bard sarà inizialmente disponibile per test a collaudatori fidati, un gruppo geograficamente variegato, per poi essere successivamente presentata al grande pubblico.