(Adnkronos) – “Le pensioni pagate all’estero sono 317.254, di cui il 53,03% a donne. In Europa sono 183.795, in Africa 4055, in Asia 2.163, in Oceania 32.921, in America settentrionale 69.768, in America centrale 1.570 e in America meridionale 22.982”. A dirlo è Vito La Monica, direttore centrale pensioni dell’Inps, intervenendo al convegno ‘L’Italia delle partenze e dei ritorni. Pensionati migranti di ieri e oggi’, organizzato da Inps e Fondazione Migrantes.
“La variazione percentuale nel quinquennio 2018-2022 nelle diverse aree continentali – spiega – mostra un aumento delle pensioni in Europa, Asia e in Africa e stanno diminuendo negli stessi Paesi dove cresce il numero delle donne. Al momento stiamo perdendo contribuzione perché i nostri giovani con competenze migrano, quelli che potrebbero contribuire di più al sistema previdenziale. Cominciano a esserci pensioni pagate all’estero a stranieri perché hanno lavorato in Italia e adesso hanno il montante o l’anzianità per andare in pensione”.
“Non so – ricorda il direttore centrale pensioni dell’Inps – se il sistema a ripartizione possa ancora reggere. E’ necessario armonizzare le regole fiscali nel mondo occidentale, rivedere e ragionare insieme su un’armonizzazione delle regole previdenziali e dei requisiti per le pensioni. A noi, come Occidente, spetta il compito di programmare un futuro migliore per i nostri figli e per i figli dei migranti”.