(Adnkronos) – “Da 12 anni l’Inps sta monitorando il fenomeno delle partenze degli italiani all’estero. Dai dati che abbiamo non possiamo prescindere dalla distinzione tra pensionati italiani e stranieri, questi ultimi in particolare hanno un trend in crescita a tal punto che nel 2022 hanno rappresentato il 40% del totale dei pensionati che si sono trasferiti all’estero”. A dirlo Susanna Thomas, direzione centrale Pensioni dell’Inps intervenendo al convegno ‘L’Italia delle partenze e dei ritorni. Pensionati migranti di ieri e oggi’, organizzato da Inps e Fondazione Migrantes.
“Gli stranieri che si sono trasferiti all’estero – ricorda – vanno per l’80% in Europa e oltre il 72% è costituito da donne che si trasferiscono, anzi più correttamente ritornano nei Paesi dell’Europa dell’Est e di queste circa il 75% percepisce una pensione diretta”. “Ragioni legate alla mancata integrazione – fa notare – spingono gli stranieri a ritornare nei paesi provenienza, però bisogna considerare che questi paesi hanno un costo della vita più basso rispetto a quello italiano, ma in ogni caso andiamo ad erogare loro un importo medio tendenzialmente basso, prima di tutto perché paghiamo una pensione a regime di totalizzazione in molti casi pagando solo una quota parte; inoltre queste pensioni sono maturate con il minimo contributivo, svolgendo lavori a bassa retribuzione”.
“Noi – spiega Susanna Thomas – stiamo parlando di persone avanti negli anni con una maggiore difficoltà ad affrontare il cambiamento che in questo caso vuole dire lasciare il proprio paese, la propria casa, le proprie relazioni sociali e abitudini consolidate negli anni per adattarsi ad una nuova realtà sociale e culturale”.
“Da un’analisi effettuata ci siamo resi conto che sono pochissimi gli anziani italiani che si sono trasferiti nei Paesi esotici e sono anche in decremento. Il Portogallo con l’introduzione della flat tax non conviene poi tanto, a differenza della Spagna che attrae molti pensionati italiani con un trend in crescita. Così come Romania, Polonia, Bulgaria, Moldavia e Lituania. Da sottolineare che le donne italiane pensionate scelgono la Svizzera, la Germania, Spagna, Australia Stati Uniti e Canada che hanno accolti i nostri ragazzi e quelli che vi si trasferiscono sono i genitori”. A dirlo Susanna Thomas, direzione centrale Pensioni dell’Inps intervenendo al convegno ‘L’Italia delle partenze e dei ritorni. Pensionati migranti di ieri e oggi’, organizzato da Inps e Fondazione Migrantes.
“Quando parliamo di pensionati che si trasferiscono all’estero – avverte – parliamo di pensioni dirette a totale carico dell’Inps. Se vogliamo limitare, controllare cercare di mettere un freno a questo tipo di migrazione c’è solo un modo quello di far rientrare i nostri figli a casa. Abbiamo molti paesi che sono pubblicizzati su siti e blog, come Grecia Cipro e Malta, ma non sono stati scelti dai pensionati italiani. La Tunisia, invece, è un paese che mantiene costante, stiamo interno alle 190 partenze verso questo Paese, di cui il 50% sono pubblici dipendenti. Questo perché la pensione pubblica deve essere tassata solo ed esclusivamente solo in Italia con 6 eccezioni: Tunisia, Australia, Cile, Sri Lanka, Senegal e Marocco”.