(Adnkronos) – “Noi di Cida siamo convinti che i manager abbiano un ruolo centrale nei processi di trasformazioni legati all’introduzione dei sistemi di IA nelle imprese e sono in prima linea nell’impatto che essa ha nella costruzione di una nuova economia”. A dirlo Teresa Lavanga, direttore Cida, in occasione della presentazione alla Commissione europea del rapporto conclusivo del Secoia deal-service confidence in ai through dialogue.
“L’evoluzione del sistema aziendale – spiega – non può prescindere dai cambiamenti che l’AI apporta nella sfera dell’organizzazione, nelle condizioni di lavoro, nei problemi di gestione e nuova leadership e questi mutamenti richiedono il costante coinvolgimento dei dipendenti e soprattutto del management. I manager costituiscano infatti l’ossatura dell’economia, sono i detentori della cultura dell’innovazione, della professionalità, della responsabilità, della promozione sociale. Sono i dirigenti che gestiscono l’internazionalizzazione delle imprese, la liberalizzazione delle risorse e delle merci, la diffusione delle nuove tecnologie”.
Il progetto europeo Secoia deal, guidato da Cfe-Cgc e realizzato con la collaborazione di Cida, Ires, Astrées e U2P, ha riunito una comunità di professionisti europei tra cui esperti di AI, di risorse umane, produttori di software, avvocati, sindacalisti, dirigenti di piccole imprese, manager, ricercatori, ecc. che hanno lavorato per due anni con l’obiettivo di costruire la fiducia nell’intelligenza artificiale attraverso il dialogo sociale, al fine di fornire una serie di strumenti che possano essere utilizzati da tutti gli stakeholder per esplorare gli aspetti economici e implementare i nuovi sistemi legati alla tecnologia.
“Come Confederazione di lavoratori – prosegue Lavanga – la nostra preoccupazione è quella di definire i diritti sociali fondamentali nel mondo del lavoro a cominciare da quello valido per tutti di negoziare ed essere coperti dalla contrattazione collettiva o da accordi professionali. Inalienabile appare la garanzia della sicurezza e della salvaguardia della salute sul posto di lavoro. Irrinunciabili sono i diritti di informazione e di consultazione dei lavoratori nei casi di innovazione tecnologica e di mutamenti che comportino conseguenze sulla struttura, sull’organizzazione produttiva e sull’occupazione”.
“In quest’ottica – sottolinea – il progetto SecoIA ha evidenziato che l’utilizzo dell’AI deve essere inserito in una strategia complessiva, dove alla trasformazione dei sistemi e all’adozione di nuove tecnologie si affianchi anche una continua attenzione alle persone e al miglioramento delle modalità di lavoro: la tecnologia non sostituisce le persone, ma rende quello che facciamo più mirato, efficace e competitivo”.
Attraverso il metodo della co-costruzione, una nuova forma di dialogo allargato, il progetto ha analizzato le trasformazioni indotte dall’IA, sia dal punto di vista economico, interrogandosi sulla creazione e sulla distribuzione del valore, sia dal punto di vista organizzativo, studiando le conseguenze manageriali e l’evoluzione dei compiti e delle competenze. Il lavoro della comunità ha evidenziato tre specificità dell’IA: temporalità, spazio e relazione. Attraverso queste tre dimensioni sono stati analizzati i temi (strumenti, mestieri, compiti, competenze, organizzazione, ecc.), i tempi (a monte, a valle) e i soggetti interessati (azienda, settore, catena del valore, ecc.). Secondo il Secoia deal, questo progetto di trasformazioni strutturali richiede l’instaurazione di un dialogo a livello di Ue o di Stati membri che fornisca un quadro per i cosiddetti sistemi “ad alto rischio” e stabilisca regole di trasparenza, controllo, sicurezza e governance, in cui i rappresentanti dei dipendenti hanno un ruolo da ‘watchdog operativi’ per rendere questo regolamento più efficace.