(Adnkronos) – “L’Italia deve tornare ad avere una politica industriale e non più di assistenzialismo, puntando su quei settori nei quali conta sicuramente un vantaggio competitivo. Si pensi ai marchi nel mondo del lusso, dell’alta moda, del design, piuttosto che ai servizi, dove vantiamo l’eccellenza nel turismo e nella ristorazione”. Così, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Pietro Apicella, presidente e ceo della San Vigilio Re spa, società che ha costruito questo resort pluripremiato negli anni ai World golf awards come miglior Golf resort d’Italia e miglior campo da golf d’Italia, inoltre è stata insignita del premio come miglior clubhouse d’Italia ed il campo da golf ha ricevuto dalla Fig il riconoscimento per il campo di categoria superiore. “Chi oggi – sottolinea – ha la forza e la ‘follia’ di fare impresa in Italia va supportato e agevolato. Le imprese chiedono meno burocrazia, regole chiare e non soggette ad interpretazione, sgravi fiscali, più flessibilità contrattuale, meritocrazia”.
“Viviamo – fa notare Pietro Apicella – un momento storico unico, da un lato le imprese chiedono personale e necessitano di manodopera, dall’altra il mercato offre giovani poco preparati alle richieste delle aziende, occorrono piani di formazione. Inoltre, chi e in grado di lavorare deve immettersi nel mondo del lavoro e contribuire alla società, non usufruire passivamente di piani di assistenzialismo. Il cuneo fiscale e contributivo oggi è difficile da sostenere per le aziende che non sono certamente incentivate ad assumere, favorendo così anche un mercato del lavoro poco trasparente e nocivo per le casse dello stato oltre che pericoloso per il lavoratore stesso, si pensi alle tante morti sul lavoro (più di 1.000 solo nello scorso anno)”.
“Le imprese – afferma – chiedono più flessibilità sulle tipologie di contratto a termine, anche per permettere di produrre in momenti straordinari quali solo a titolo esemplificativo: relativamente all’agricoltura il momento della vendemmia, o il periodo natalizio per i commercianti piuttosto che una grossa commessa per una qualunque azienda che produca dei beni. Sgravi fiscali per contratti a tempo indeterminato. Più sostegni alle imprese, incentivi all’occupazione ed attenzione alle aziende che vogliono innovare. E’ interessante l’intenzione di trattare in maniera diversa, dal punto di vista fiscale, le imprese che creano occupazione”.
Riferendosi poi al cdm sul lavoro del 1° maggio l’imprenditore commenta: “Con questo appuntamento simbolico del 1° maggio, la Meloni riconferma l’impegno del suo governo ad emettere una riforma importante relativa al mondo del lavoro”. “Un anno fa- ricorda Fratelli d’Italia ha presentato il suo programma di governo e già nel primo capitolo venivano sottolineati gli interventi necessari quali: riduzione del cuneo fiscale, crescita dei salari, occupazione giovanile e occupazione femminile. Pertanto, lo ritengo un gesto sicuramente coerente questo del consiglio dei ministri proprio il 1° maggio”.