(Adnkronos) – Un nonno fra gli Indiani d’America e un’ava con la pistola. Lei, invece, si pagava gli studi traducendo dall’inglese. Ora alla periferia di Milano guida l’Elettrotec e si occupa di strumenti dai nomi difficili ma preziosi: flussostati e livellostati. E’ Adriana Silvia Sartor, una delle 22 imprenditrici protagoniste del volume ‘Una marcia in più. Storie italiane di imprenditrici vincenti’, di Manila Alfano, Giorgio Gandola e Stefano Zurlo, ed edito da Wise Society.
“Io vivo agiatamente, ma i soldi non proteggono dall’infelicità e dalla morte. Io sono contenta nel vedere felici quelli che vivono intorno a me, i miei collaboratori. Non voglio distribuire infelicità ma benessere”, racconta Sartor. L’Elettrotec ha ripreso il terreno perduto, ha sfondato in Cina e si è messa pure al riparo dalla grande tempesta delle materie prime: “Comprate, comprate – ripetevo come un’ossessa – ora abbiamo i materiali fino ad almeno la prima metà del 2023”. Sorride ancora, la signora ormai nonna.
“Col lockdown hanno chiuso le trattorie qui intorno. Io non mi sono persa d’animo e ho cominciato a portare i piatti da casa, visto che mi diletto di cucina. Un po’ alla volta è nato un ristorante aziendale, qui al primo piano. E devo dire che è stato un successo: i problemi, come ho capito quando avevo incarichi in Confindustria e Assolombarda ed ero continuamente in trasferta a Roma, si risolvono meglio davanti a un piatto e a un bicchiere di buon vino. E poi gli ospiti, prima di sedersi, aiutano: condiscono l’insalata o tagliano il pane”, conclude.