(Adnkronos) – Ha iniziato ad andar per prati a scoprire piante officinali che per gli altri erano solo erba e ne ha costruito una azienda che vende in tutto il mondo. E’ Daniela Villa, una delle 22 imprenditrici protagoniste del volume ‘Una marcia in più. Storie italiane di imprenditrici vincenti’, di Manila Alfano, Giorgio Gandola e Stefano Zurlo, ed edito da Wise Society.
La sua storia inizia nella campagna del Lodigiano, nel modo più semplice e vero, con suo marito Franco Bergamaschi, con cui ha fondato Erbolario, eccellenza nel mercato italiano della cosmesi di derivazione vegetale, un marchio che negli ultimi anni è sempre più apprezzato anche all’estero. Daniela e Franco si conoscono a scuola durante il liceo, lei ha solo sedici anni e fa il secondo anno dello scientifico, lui l’ultimo anno del classico. Fuori c’è la rivoluzione, sono gli anni Sessanta e il mondo sta per cambiare per sempre. Daniela e Franco, amano invece il mestiere antico dell’erbolaio e intorno a loro, nella campagna a ridosso delle case di Lodi, trovano il loro spazio d’elezione. È lui all’inizio che propone a Daniela le gite e le passeggiate alla ricerca di erbe officinali.
“Io ne sono subito rimasta affascinata”, spiega lei, direttore tecnico dell’azienda e del Laboratorio Ricerca sviluppo. “Io sono il vulcano, Franco il mediatore, quello paziente e diplomatico. Ma se credo in un prodotto non c’è nessuno che mi possa fare cambiare idea”. La ricetta è l’innovazione unita alla tradizione, la perenne ricerca sulle banche dati in continuo aggiornamento. “Sempre fedeli alla filosofia di fondo, rispettosi della sostenibilità, rinunciando alle sostanze chimiche, senza mai sperimentare sugli animali. Qui da noi da sempre cosmetica fa rima con etica. Oggi abbiamo in listino oltre 650 prodotti, e ogni anno facciamo uscire sul mercato 40-50 prodotti nuovi e, considerando che ognuno ha bisogno almeno di un anno di studio, si può facilmente immaginare la mole di lavoro. Ma io non mi lamento: quando fai ciò che ami lo consideri un privilegio e mai una fatica. E poi sono sempre riuscita a scegliere collaboratori validissimi, che mi supportano. Una squadra fatta principalmente da donne, il 70 per cento in ogni settore, in ogni livello. Una scelta che reputo fondamentale e strategica, visto che ci rivolgiamo principalmente alle donne”, conclude.