(Adnkronos) – “Oggi in piazza del Popolo a Roma, con la Uil di Pierpaolo Bombardieri e la Cgil abbiamo manifestato contro una legge di bilancio per noi iniqua, che non dà risposte alle esigenze del Paese, non dà respiro alla crescita economica, e non risponde a nessuno dei punti posti dalle nostre piattaforme. Così, con Adnkronos/Labitalia, la segretaria generale della Uiltec, Daniela Piras, sullo sciopero di oggi di Uil e Cgil.
“Una delle 58 piazze scelte per questa grande mobilitazione, che continuerà nelle prossime settimane in tutta Italia”, ha spiegato ancora.
E secondo Piras “La transizione energetica è ormai costantemente al centro dell’agenda sindacale e per noi è un obiettivo fondamentale. La posizione può essere solo una: siamo a favore del Green Deal e della transizione in tutte le sue dimensioni ma è necessario che accanto ad essa vi sia la massima attenzione anche sul Social Deal, tenendo conto quindi anche delle ricadute occupazionali”.
“Dobbiamo certamente lavorare -ha spiegato Piras- per il raggiungimento degli obiettivi posti dall’Unione europea ma dobbiamo anche avere dei punti fermi. Per noi transizione energetica significa anche utilizzare un vettore, che è il gas, per raggiungere gli obiettivi ambiziosi che sono stati posti. Il gas rappresenta soprattutto la possibilità avere un’indipendenza energetica nel nostro Paese”, ha aggiunto.
Centrali in questo percorso, per Piras, “le energie rinnovabili che però scontano ancora delle criticità che vanno affrontate, come il potenziamento delle reti di distribuzione; non va poi dimenticato il ruolo del petrolio che oggi nel nostro Paese è ancora il secondo elemento di approvviggionamento energetico”. Secondo Piras, “il nostro obiettivo finale sarà l’idrogeno verde prodotto attraverso le energie rinnovabili. Ma per arrivare a quel punto dovremo passare dalla produzione dell’idrogeno blu per il quale sarà necessario il metano, e quindi si sottolinea ancora l’importanza del gas”, ha spiegato.
Per quanto riguarda invece la nuova normativa Ue sugli imballaggi Piras è netta. “Noi riteniamo che questa normativa sia in parte peggiorativa, soprattutto per il nostro Paese. Un Paese che dal punto di vista del riciclo, quindi dell’economia circolare, ha investito tanto, soprattutto in quei settori relativi agli imballaggi. Riteniamo che non tenga conto della ricaduta occupazionali come anche del rischio di vanificare gli investimenti fatti in passato. Pensiamo che i nostri parlamentari debbano tenere conto delle ricadute che il provvedimento avrà per il nostro Paese più che per gli altri”, ha sottolineato.
Il prossimo 22 novembre il Parlamento europeo voterà la posizione finale sulla proposta di Regolamento approvata dalla commissione ambiente il 24 ottobre scorso. E la posizione dei sindacati italiani di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil è stata sottolineata in un documento unitario. “E’ un regolamento limitante -spiega Piras- rispetto all’impostazione a cui noi guardiamo verso un’industria sostenibile”.
E quindi la richiesta del sindacato è chiara. “Noi vogliamo sollecitare i nostri europarlamentari che valuteranno questa proposta a tenere conto delle peculiarità e delle strategie che di Paese in Paese sono state diverse ma soprattutto di tenere conto di quanto è stato fatto in Italia. Lo ripetiamo questa normativa è peggiorativa soprattutto per il nostro Paese, sono a rischio occupazione e investimenti fatti negli anni scorsi”, ha concluso.