(Adnkronos) – “Il tema pensioni è molto dibattuto, questo è indubbio, vi sono state anche alcune riforme a riguardo. Noi dobbiamo tener presente che oggi il sistema pensionistico è assommato, nella sua gestione di spesa, all’assistenza. Ne consegue che previdenza e assistenza sono un’unica voce, che, invece, andrebbe distinta per riuscire a comprendere bene quale sia il peso delle due componenti”. Con queste dichiarazioni Tommaso Foti, presidente del Gruppo Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, si è espresso a margine dell’incontro pubblico ‘Siamo tutti lavoratori. Difendere le pensioni e riportare equità’ organizzato da Cida, per lanciare una petizione a difesa del sistema pensionistico del ceto medio riportando equità, che ha coinvolto l’intera rappresentanza della dirigenza e le alte professionalità, a cui si sono aggiunti le associazioni Forum dei pensionati, l’Associazione nazionale magistrati in pensione e il Sinpref, l’associazione dei funzionari prefettizi.
“Dobbiamo tener presente che sulla previdenza stanno pesando alcuni fattori, alcuni dei quali molto difficili da contestare – sottolinea Foti – la denatalità, l’aumento dell’età media della vita e anche una minore contribuzione rispetto al passato”, spiega ancora.
In Italia oggi il 13% dei contribuenti ha un reddito, da lavoro o da pensione, da 35 mila euro lordi in su e si fa carico di circa il 60% di tutta l’Irpef. Un peso economico per il ceto medio che si aggrava negli anni. In un quarto di secolo le pensioni dei dirigenti e di tutti coloro che hanno un reddito pensionistico superiore a 4 o 5 volte il minimo Inps hanno subito 5 contributi di solidarietà e 10 blocchi perequativi e in 30 anni hanno perso per sempre più di 1/4 del potere d’acquisto. “È evidente che in questo combinato disposto non possiamo dimenticare che in ragione dei fenomeni inflattivi e della perdita di valore di quelle che erano le vecchie pensioni ci voglia un riequilibrio, che pensiamo di poter attuare nel corso della legislatura”, conclude il presidente.