(Adnkronos) – E’ considerata il giardino della Danimarca, una grande isola a sud-ovest di Copenaghen, parte di un arcipelago che ne conta oltre 400, dall’inconfondibile paesaggio ricoperto di fiori gialli della colza interrotti solo dai tipici tetti di paglia dei cottage. E’ la Fionia, regione selvaggia e autentica di passaggio tra la terraferma danese, lo Jutland, e la Sealandia, l’isola più grande dove si trova la Capitale, a cui è collegata dallo spettacolare ponte sul Grande Belt, uno dei più lunghi al mondo. Tra parchi e manieri, corsi d’acqua e coste frastagliate, villaggi di pescatori e cittadine di mercanti, si snodano itinerari ciclabili e culturali, ma soprattutto sostenibili. La Fionia è davvero meta di un turismo slow che in ogni angolo offre piccole grandi esperienze. Tra quelle che non ti aspetti, ci sono i musei: destinazioni culturali e non solo, perché nella patria dello spirito hygge, anche un tuffo nella storia e nell’arte diventa occasione per nutrire corpo e anima, nel rispetto, sempre e comunque, dell’ambiente e della natura. Così, in Fionia, la sostenibilità entra anche al museo. E proprio nei musei si trovano alcune delle novità più importanti che portano a scoprire o riscoprire, nel post-pandemia, questo angolo di Danimarca.
A cominciare da quello dedicato al suo cittadino più famoso, lo scrittore Hans Christian Andersen, le cui fiabe fanno sognare i bambini di tutto il mondo. Nella sua città natale, Odense, il centro più importante della Fionia, il nuovo Museo di Hc Andersen è stato inaugurato lo scorso anno ed è il più grande progetto culturale della Danimarca in ambito museale. Una struttura di 5.600 mq articolata in più blocchi e un giardino, ideata dal rinomato architetto giapponese Kengo Kuma, che lascia spazio all’immaginazione e alla curiosità, e a prospettive sempre diverse non solo sull’architettura ma anche e soprattutto sulla natura e sulla società. “L’idea del progetto architettonico si ricollega al metodo di Andersen secondo cui un piccolo mondo si riapre improvvisamente su un universo più grande”, ha affermato Kengo Kuma.
Il museo, rispetto a quello preesistente, si presenta con un concept innovativo: raccontare il personaggio Andersen non solo per come appare ma anche per come ogni visitatore può sentirlo o vederlo. Un’esperienza multisensoriale immersiva in una costante interconnessione di luci, suoni e scenari. Un viaggio nell’universo creativo dell’autore utilizzando mezzi di alta tecnologia. Dodici artisti provenienti da tutto il mondo sono stati scelti per arricchire la scenografia e creare spazi espositivi unici, in un percorso completo in cui l’architettura, l’arte, il design, la luce, il suono e un flusso di immagini creano incontri insoliti tra il visitatore, i personaggi e il mondo delle fiabe di Andersen. Anche nel giardino i visitatori passeggiano, si perdono e provano emozioni e sensazioni uniche. In questi spazi circondati da siepi, le atmosfere mutevoli provocate dal profumo, dai colori, dalle texture e dalle dimensioni dei fiori suscitano curiosità e accendono l’immaginazione.
E in un paese dove i bambini – così come gli anziani – hanno la precedenza su tutti gli altri, anche qui non manca uno spazio speciale dedicato ai più piccoli: Ville Vau, che su tre piani offre esperienze creative per scoprire, giocando e imparando, il mondo dello scrittore. Un luogo dove disegnare, dipingere e creare e uno spazio che diventa esso stesso favola, con casette fiabesche ricostruite e costumi fantastici da indossare per liberare la propria immaginazione, ma anche una zona relax dove semplicemente poter leggere una delle 156 storie scritte da Andersen. Infine, il caffè Deilig, per una bevanda o uno spuntino, al centro del giardino, dove le storie di Andersen sono interpretate nel piatto. Se la nuova Hc Andersen Hus è ora l’attrazione principale, le orme del famoso scrittore si possono ripercorrere in tutta la città di Odense, grazie a 13 targhe che segnano i luoghi legati alla sua vita e aiutano a orientarsi in un percorso di 3,5 km, dalla piccola casa natale rivestita di piastrelle gialle all’abitazione a graticcio dove con la sua umile famiglia visse gli anni di infanzia; e poi statue dell’autore e dei suoi personaggi sparse un po’ in tutta questa città piena di oasi verdi che invitano a prendersi una pausa.
Ma a Odense c’è anche un’altra importante novità ad attendere i visitatori, nel quartiere musicale, tra l’Orchestra Sinfonica e l’Odeon con il Conservatorio di musica danese meridionale: il nuovo museo dedicato al musicista danese Carl Nielsen, che è stato inaugurato a inizio giugno. Un museo che, a differenza di quello pre-esistente, non parte dalla biografia ma dalla musica, come ha spiegato la curatrice Ida-Marie Vorre: “La musica definisce sia la nuova struttura espositiva che il carattere dell’esperienza, che la distingue dalle precedenti mostre costruite attorno a una narrazione biografica e oggetti fisici. La musica è un linguaggio universale e il nostro obiettivo è che gli ospiti se ne vadano sorpresi e ispirati”.
La mostra stessa è strutturata in tre parti, che guidano i visitatori attraverso una lunga vita fatta di musica. “La prima parte introduce Carl Nielsen. Gli ospiti possono ascoltare i suoni che hanno riempito il suo mondo e vedere scorci dei luoghi e delle persone che hanno ispirato la sua creatività, preparandolo così a un’esperienza museale per l’orecchio. La seconda parte è dedicata al compositore. La sezione è suddivisa in quattro temi generali (rinascita, resistenza, crisi e riconciliazione) che in parte possono essere messi in relazione con la musica di Carl Nielsen, e in parte sono generalmente riconoscibili. In questa sezione, l’ospite deve esplorare Carl Nielsen a modo suo e al proprio ritmo”, ha aggiunto Ida-Marie Vorre.
Nell’ultima sala del museo, la musica prende il sopravvento. L’ospite sperimenta un collage musicale creato da frammenti delle diverse opere di Carl Nielsen e l’esperienza culmina sull’eredità musicale del compositore, che spazia da sinfonie complesse a canzoni popolari. E il museo rappresenta anche l’inizio di un percorso a piedi con passeggiata sonora – Carl’s Camino – che invita gli ospiti nella natura della Fionia, dove Nielsen è nato e si è ispirato da giovane prima di trasferirsi a Copenaghen, in una casa a pochi passi dal famoso Nyhavn: un antico edificio che oggi ospita un ristorante specializzato in uno dei piatti tipici danesi, lo smorrebrod (panino aperto), proposto in infinite varianti gourmet, che porta il nome del compositore e che nei sui due piani tuttora ne custodisce la memoria.
Il viaggio tra le novità museali della Fionia, spostandosi da Odense, tocca senz’altro la cittadina di Middelfart, la ‘porta ovest’ dell’isola, separata dalla terraferma dai pochi chilometri del ‘Piccolo Belt’ collegato dal più antico ponte sospeso. Qui, in una dimora padronale d’epoca, Grimmerhus, dal 1994 ha sede uno dei più importanti musei di ceramica d’Europa, il Clay, che ospita una collezione di 55.000 pezzi di porcellana, gres e terracotta donati dalla Royal Copenhagen: unica nel suo genere, rappresenta più di 235 anni di design e artigianato delle tre famose fabbriche di ceramica danesi (Den Kongelige Porcelainsfabrik, Bing & Grøndahl e Aluminia). Dal 1998, la collezione del museo si è notevolmente ampliata grazie ai generosi contributi di proprietari e fondi privati.
Fino ad arrivare all’ultima fase di espansione, avviata nel 2015 e tuttora in corso, che comprende 1.500 mq di nuove costruzioni, oltre alla ristrutturazione e riconversione dei 1.000 mq degli edifici esistenti. L’obiettivo è quello di un’estensione sotterranea del museo, collegata all’ala laterale preesistente da una scala interna e da un ascensore, mentre il pendio del terreno verso il mare permette di svelare la vista sullo stretto e al tempo stesso di far apparire l’edificio gradualmente nel paesaggio del parco. Grazie all’ampliamento è stata creata una nuova sala espositiva altamente protetta, dedicata al dialogo e alla cooperazione tra il mondo della ceramica danese e quello internazionale, sovrastata da un caffè dall’anima green, così come quella dello shop del museo. Non manca, poi, un laboratorio punto di incontro per artisti e appassionati di ceramica.
L’aspetto esperienziale, infatti, va a braccetto con la sostenibilità e nei musei della Fionia non manca, soprattutto in quelli dedicati all’arte. Come nel Johannes Larsen Museet, a Kerteminde, delizioso villaggio di mare che guarda al Grande Belt, con un’offerta turistica che spazia dai b&b nelle caratteristiche case del centro storico all’esclusivo resort con golf, Spa e fine dining ‘Great Northern’. Nella casa-museo dedicata al pittore danese, che tanta ispirazione ha tratto dalla natura e dalla fauna della Fionia, si trova un giardino con animali da fattoria, una piccola serra e un antico mulino. Qui, durante quest’estate, si può partecipare alle attività organizzate per esplorare il mondo della pittura a olio, le tecniche e soprattutto tutte le sfumature dei colori della Fionia immortalate nelle tele dipinte.
Un altro museo per riconnettersi con la natura, le sue luci, i suoi suoni e le sue atmosfere, e primo di questo genere in Danimarca, è l’Øhavsmuseet a Faaborg, altra cittadina sul mare, che affaccia sulla sponda sud dell’isola. I visitatori sono guidati attraverso 5 periodi storici per scoprire l’influenza e il potere della natura sugli esseri umani, anche attraverso mini-avventure: qui è possibile entrare in contatto con se stessi e sentirsi parte dell’infinitamente grande, dove tutto è interconnesso.
Tappa d’obbligo, tra i musei della Fionia, è infine Egeskov, uno dei 123 castelli che popolano l’isola e tra i maggiori esempi di architettura rinascimentale del Nord Europa. Il castello, tuttora abitato dai nobili proprietari, e visitabile nelle parti aperte al pubblico, ospita una collezione di costumi risalenti al periodo tra il 1850 e il 1900, e una serie di originali esposizioni, tra cui collezioni di macchine e moto d’epoca ma anche di vecchi mezzi di soccorso della ditta Falck. E poi l’unico museo del camping outdoor in Europa, che espone attrezzature e mezzi, dalle roulotte alle tende, alle casette negli alberi, e ancora equipaggi da campeggio di tutte le epoche. Ma per gli amanti dell’open air la vera chicca è l’opportunità, offerta per la prima volta quest’anno, per tre settimane durante il mese di luglio, di praticare il glamping all’interno dell’immenso parco che circonda il castello: piantate le tende vicino al laghetto e all’ombra del bosco, si può approfittare per fare passeggiate tra i magnifici giardini che si susseguono uno diverso dall’altro, fare yoga al mattino o giardinaggio nella serra dove si coltivano tutte le specie di piante che popolano la proprietà.
E proprio ‘L’itinerario dei castelli in bicicletta’ è una delle novità che propongono VisitDenmark e VisitFyn, gli enti del turismo nazionale danese e della Fionia, per l’estate 2023 e non solo. Un percorso di 660 km in 14 tappe attraverso un paesaggio suggestivo tra villaggi, manieri e tenute, da percorrere in modo indipendente a proprio ritmo e in totale immersione.
Ed è un’estate costellata di eventi, fuori e dentro i musei, quella che attende il visitatore in Fionia. A farla da padrone le iniziative dedicate ad Andersen, come la sfilata che fino a inizio agosto si svolge tutte le settimane nei giardini di Odense con 24 attori, piccoli e grandi, per raccontare 24 fiabe in 24 minuti. Dal 14 luglio, comincia poi il Festival del teatro Hc Andersen nel museo all’aperto Funen Village, che ogni anno mette in scena una fiaba diversa. Mentre l’annuale Festival Hc Andersen si tiene dal 17 al 27 agosto, all’aria aperta, tra concerti, sfilate ed esperimenti artistici nelle principali piazze della città. Sempre a Odense, a fine luglio si tengono le Giornate del Medioevo, con combattimenti tra cavalieri e vichinghi al rullo di tamburi.
Tante poi le iniziative dedicate alla natura, come il Festival dei fiori a Odense dal 17 al 20 agosto, dove le ultime tendenze in fatto di creazioni floreali arredano la città, o anche il Festival delle rose a Bogense, il 5-6 agosto, con decorazioni, mostra-mercato e workshop. Altro tema al centro degli eventi estivi in Fionia la frutta, con il Festival della ciliegia a Kerteminde il 21-23 luglio, a cavallo tra pittura e gastronomia, il Festival della mela ad Assens dal 9 al 22 ottobre, dove si potrà imparare anche a preparare il sidro e la grappa. Con un occhio ormai rivolto all’autunno per un paese che ha molto da offrire in ogni stagione.