(Adnkronos) – “Le imprese italiane sono molte interessate alla ricostruzione dell’Ucraina: si informano, si aggiornano sulla situazione con noi e con le istituzioni, molte sono pronte ad agire quando ci sarà la possibilità, speriamo prima possibile. C’è la consapevolezza che ci sarà tanto lavoro in futuro. E anche in Ucraina le aziende del nostro Paese sono molto stimate e ricercate per loro know-how, ad esempio nel campo agroalimentare e dell’energia/ambiente, ma anche nelle costruzioni e infrastrutture. E la conferenza bilaterale di qualche giorno fa è stato un momento importante perchè ha permesso di mettere i primi punti fermi e stilare i primi memorandum”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Vanessa Russano, segretaria generale della Camera di commercio italiana per l’Ucraina (Ccipu), sul sentiment delle imprese italiane verso la ricostruzione in Ucraina.
E Russano chiarisce che comunque “prima del conflitto ufficialmente operavano in Ucraina 200 imprese italiane. Ma questa stima non considerava imprese in partnership con aziende ucraine e professionisti italiani che avevano aperto una partita iva in Ucraina, dove si lavorava benissimo. Considerando queste situazioni la nostra stima era di circa 1000 realtà imprenditoriali italiane nel Paese. E nonostante il conflitto molte le realtà italiane che hanno continuato a operare in Ucraina anche se non abbiamo un mero preciso. Si è perso circa il 40% dell’import-export tra i due Paesi ma viste le condizioni in cui si opera…”, spiega ancora.
E lo sguardo della Camera di commercio italiana per l’Ucraina è già rivolto al futuro. “Stiamo organizzando in collaborazione con FederCamere -racconta- il forum internazionale ‘Reconstruction of Ukraine’, incentrato sulla ricostruzione e ripartenza del Paese. L’evento si terrà online dal 24 al 26 ottobre 2023 e oltre a vedere un momento istituzionale con le rappresentanze dei due Paesi prevederà anche diversi panel su temi come energia/ambiente, costruzioni per affrontare in modo concreto la ripartenza del Paese. E speriamo che fino a quella data si sia arrivati allo stop di questo terribile conflitto”.
E l’evento internazionale sarà anche l’occqasione per il confronto tra “le aziende italiane e le ong visto che prima di realizzare ad esempio grandi progetti infrastrutturali quello che ci sarà da fare subito nel Paese sono la ricostruzione degli appartamenti per la fare ritornare le persone in casa, la ricostruzione degli ospedali distrutti dalla guerra ma anche la ricostruzione psicologica delle persone. E in questo il ruolo delle ong nel Paese è fondamentale”, spiega ancora.
Il forum internazionale di ottobre si inserisce nel percorso avviato dalla Camera di commercio italiana per l’Ucraina e che ha visto a febbraio scorso realizzarsi la missione d’affari organizzata dalla Camera di commercio italiana per l’Ucraina, in collaborazione con FederCamere, al Follow up ReBuild Ukraine di Varsavia, dedicata alla ricostruzione dell’Ucraina. “Ccipu e FederCamere hanno costituito all’interno dell’evento internazionale il Padiglione Italia, più di 250 metri quadrati di spazio espositivo, il secondo per estensione dopo quello nazionale tedesco, ma primo per numero di imprese partecipanti, poiché alla missione d’affari hanno partecipato 34 aziende italiane desiderose di sostenere l’Ucraina nel percorso di ripresa del Paese”, conclude Russano.