(Adnkronos) – Si è svolta la quarta edizione di ‘Vino e Lavoro’, il tavolo permanente promosso da Equalitas e Luci sul Lavoro per un confronto collettivo sul tema dell’occupazione, come diritto sociale e driver principale dello sviluppo sostenibile. In occasione del convegno, moderato da Nerina Di Nunzio (esperta di marketing e comunicazione e docente universitaria), professionisti della formazione, imprese, associazioni e Consorzi del mondo del vino si sono riuniti nella Fortezza di Montepulciano, in via di S. Donato, per orientare al meglio le politiche attive del lavoro, al fine di tracciare un percorso condiviso che favorisca la crescita del comparto vitivinicolo italiano.
Al centro del convegno la formazione come asset fondamentale per la crescita umana, oltre che professionale, degli operatori, al fine di incentivare comportamenti innovativi e sostenibili come leva strategica di competitività delle imprese. La sostenibilità è infatti uno degli asset più ricercati dai lavoratori, sempre più orientati ad aziende dal profilo green e, parallelamente, uno dei principali driver d’acquisto dei consumatori. Un tema sempre più attuale, che non riguarda solo l’attenzione ambientale ma ingloba tutti gli aspetti sociali e umani, in termini di soddisfazione dei bisogni del personale, aumento della dedizione al lavoro e benessere dei lavoratori di oggi e di domani.
Per questo motivo, durante l’incontro, è emerso il ruolo chiave dei Consorzi, come motore di investimenti nel campo della formazione allo scopo di evitare il distacco tra imprese vitivinicole, territorio e risorse umane. Un insieme di elementi volti a esaltare il connubio naturale e imprescindibile che dovrebbe rappresentare uno dei valori fondamentali di una denominazione.
“Quello della sfida occupazionale, come recita il titolo del convegno, è per noi – afferma Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Equalitas – uno dei topic imprescindibili del mercato vitivinicolo attuale, nonché un aspetto fondante dell’attività di certificazione di Equalitas. Aumenta quindi la necessità di investire sulle politiche del lavoro, per rafforzare la connessione tra il territorio, le competenze e le tradizioni di uomini e donne che ne fanno parte. Questo legame sancisce il successo del vino, della cantina e agevola lo sviluppo territoriale della realtà rurale in cui è radicato; per questo motivo è necessario intervenire con strategie e iniziative mirate in chiave sostenibile. Nonostante le dinamiche climatiche sempre più complesse e complici le tendenze evolutive del settore, la sostenibilità sociale, in termini di formazione, sicurezza e soddisfazione del lavoro, è ormai un tema su cui è necessario interrogarsi per il presente e il futuro del mercato del vino”.
Il convegno ha visto la partecipazione di Denis Pantini (responsabile Business Unit Agrifood e Wine Monitor), Michele Distefano (direttore Foragri), Vincenzo Conso (presidente Foragri), Paola Parmeggiani (direttore Its Eat), Claudia Piroddi (responsabile Qualità Barone Ricasoli), Stefano Mantegazza (segretario generale Uila), Silvia Liggieri (Sustainability Manager Consorzio Prosecco Doc), Domenico Bova (dirigente Anpal Servizi).
Personalità del settore che si sono alternate durante l’incontro, condividendo l’esigenza e l’urgenza di investire sulla formazione per saper rispondere alle nuove sfide del mercato del vino. In questo scenario risulta necessaria l’azione sinergica di imprese e istituzioni, per delineare nuove figure professionali, competenti dal lato tecnico, sensibili alle tematiche etiche ambientali e affini al background valoriale della realtà di riferimento. Una direzione dal duplice effetto: da un lato, garantire all’impresa un profilo professionale adatto al mercato del vino sempre più globale e innovativo; dall’altro, un aumento della consapevolezza e della soddisfazione del lavoratore, elemento chiave che contribuisce allo sviluppo dell’impresa in chiave sostenibile.