(Adnkronos) – Israele era stato avvertito dall’intelligence egiziana che Hamas stava preparando ”qualcosa di grosso”, ma ha ignorato gli avvertimenti. E’ quanto sostiene una fonte dell’intelligence egiziana citata a condizione di anonimato dai media israeliani. Le autorità di Israele, ha aggiunto la fonte, hanno preferito concentrarsi sulla minaccia proveniente dalla Cisgiordania ignorando quella dalla Striscia di Gaza.
”Li abbiamo avvertiti che stava per esplodere la situazione e anche molto presto. E sarebbe stato grande. Ma hanno sottovalutato questi avvertimenti”, ha detto la fonte.
L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto alla dichiarazione sulle segnalazioni di avvertimenti provenienti da funzionari egiziani su un’imminente offensiva ricevuti diversi giorni prima dell’attacco di Hamas, affermando che le notizie sono “errate e false”.
A pianificare e organizzare l’attacco contro Israele, aiutando Hamas, sarebbe stato l’Iran con l’ok all’azione a sorpresa compiuta sabato 7 ottobre, in un incontro avvenuto tra emissari del regime iraniano e membri di Hamas lunedì scorso a Beirut, in Libano. Questa la ricostruzione del Wall Street Journal, basata sulle informazioni fornite da membri di primo piano di Hamas e di Hezbollah.
Secondo il quotidiano, il corpo delle Guardie della rivoluzione islamica ha avuto un ruolo di rilievo sin dal mese di agosto nella collaborazione con Hamas per progettare l’attacco a 360 gradi. I dettagli dell’operazione sono stati definiti lunedì scorso a Beirut nell’incontro a cui fa riferimento il Wall Street Journal.
Da una parte del tavolo la ‘delegazione’ delle Guardia della rivoluzione, dall’altra i membri di 4 organizzazioni sostenute dall’Iran, comprese Hamas e Hezbollah. Il piano di Teheran andrebbe oltre l’attacco di sabato e punterebbe a creare una tenaglia per stritolare Israele: Hezbollah e il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina da Nord, Hamas e la Jihad islamica da Gaza, secondo le informazioni fornite dalle fonti di Hamas e Hezbollah e confermate da una fonte iraniana.
Le news del Wall Street Journal delineano in maniera più precisa il quadro tratteggiato nelle ultime 24 ore. La portata e la complessità dell’attacco, con un ampio ricorso anche ai droni, sono state sottolineate da esperti e analisti.
Da Hamas, il portavoce Ghazi Hamad ha affermato in maniera generica che l’Iran ha dato il proprio sostegno all’organizzazione per lanciare l’attacco a sorpresa e senza precedenti. Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha assicurato al capo politico di Hamas, Ismaïl Haniyeh “il sostegno della repubblica islamica alla resistenza ed al popolo palestinese” e, secondo Hamas, ha espresso “apprezzamento per ciò che stanno facendo i mujaheddin di Hamas”.
Raisi ha accusato il governo israeliano ed “i suoi sostenitori” di aver “messo in pericolo la sicurezza della Regione e devono essere ritenuti responsabili”. Raisi, secondo le dichiarazioni riportate dai media locali, ha affermato che “l’equazione è cambiata e innescare una guerra da parte dell’entità sionista le causerà danni”.