(Adnkronos) – Il lavoro è stato sempre il fulcro dei suoi studi, delle sue analisi, delle sue proposte, delle sue battaglie: se n’è andato all’età di 85 anni il sociologo del lavoro Domenico De Masi, due nozze e due figlie nate dal primo matrimonio, molisano di Rotello, un paesino di appena mille anime in provincia di Campobasso, lasciato per frequentare prima il liceo classico a Caserta, poi l’università a Perugia dove si laureò in Giurisprudenza con una tesi sulla Storia del Diritto. Ma è sempre stata la Sociologia al centro della sua attività, sin dai tempi di ricercatore e di collaboratore della rivista ‘Nord e Sud’.
A Milano, lavora alla Cmf del gruppo Iri e ottiene un riconoscimento dall’allora Cee, la Comunità Economica Europea che precederà l’odierna Ue. Da docente, insegna Sociologia prima all’università Federico II di Napoli, poi a Sassari, all’Orientale sempre nel capoluogo partenopeo e infine alla ‘Sapienza’ di Roma, dove diventa preside della facoltà di Scienze della Comunicazione.
In tempi più recenti, è stato vicino alle istanze proposte dal Movimento 5 Stelle fondato da Beppe Grillo, strenuo difensore del provvedimento che ha portato a istituire il reddito di cittadinanza e, in ultimo, in relazione alla pandemia provocata dal Covid, convinto sostenitore di un progressivo allargamento della platea dello ‘smart working’ ovvero del cosiddetto ‘lavoro agile’, dedicando al tema la sua ultima pubblicazione, dal titolo ‘La rivoluzione del lavoro intelligente’.
(di Enzo Bonaiuto)