(Adnkronos) – L’ultimo, clamoroso caso risale a mercoledì: un 15enne accoltellato all’istituto scolastico ‘Marie Curie’ di Ponticelli da un compagno di scuola 17enne, poi denunciato per lesioni personali aggravate. Ma i casi di violenza tra giovanissimi sembrano diventare via via più frequenti. Gli ultimi cinque anni hanno visto questo fenomeno crescere e creare un allarme sociale sempre più diffuso, con episodi man mano più agghiaccianti: da quello – per restare a Napoli – di Arturo Puoti, il 17enne che nel dicembre 2017 venne accoltellato alla gola da una baby gang a via Foria, fino a quelli più recenti come le violenze sulle ragazzine di Caivano e l’omicidio del giovane musicista napoletano Giovanbattista Cutolo, ucciso per niente da un 17enne dei Quartieri Spagnoli il 31 agosto scorso a piazza Municipio.
Un fenomeno che riguarda tutta Italia. Risse, percosse, lesioni, atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici fino ad arrivare allo spaccio di stupefacenti e a furti e rapine: dalla banda di Casanova a Bolzano alla Paranza del clan Sibillo, le teen gang sono presenti nella maggior parte delle regioni. A disegnarne la mappa è stato il primo report sul fenomeno, realizzato dal centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica, dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dal Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.
In diverse città del Veneto si sono verificati episodi di gruppi di giovani coinvolti in risse, lesioni gravi e rapine. Spesso questi gruppi riprendono e postano le proprie azioni sui social network. In particolare, nella provincia di Padova sono state identificate alcune gang che ripetutamente organizzavano risse tra loro con tanto di appuntamento con orari e indirizzi definiti.
Caso particolare fra le gang di questo tipo è la cosiddetta Banda di Casanova. Questo gruppo di giovanissimi, composto da membri con un’età inferiore ai 14 anni, si è resa responsabile nell’omonimo quartiere di Bolzano di molteplici piccoli furti nei confronti di coetanei, furti di cani e maltrattamento degli animali. I membri di questo gruppo sono stati segnalati anche per atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.
Si tratta di una gang giovanile attiva nel Salento e composta da quasi 20 membri, tutti italiani e prevalentemente minorenni. Fra i reati commessi da questo gruppo ci sono quelli di tortura, lesioni, danneggiamento, violazione di domicilio nei confronti di un sessantaseienne affetto da disabilità psichica. Lo stesso gruppo di giovani si è reso responsabile anche di altri episodi di violenza.
Caso emblematico di questo tipo di fenomeno è quello costituito dalla cosiddetta “paranza dei bambini” legata prevalentemente al Clan Sibillo a Napoli. Il gruppo di ragazzi divenne noto a seguito dell’omicidio del loro baby-boss Emanuele Sibillo, da parte del clan rivale Buonerba. Questo gruppo, formato per lo più da giovani provenienti da famiglie camorristiche, è stato capace di imporsi nelle estorsioni, ricettazioni e spaccio di sostanze stupefacenti in un’area del capoluogo partenopeo in cui già erano attivi alti clan (Mazzarella e Buonerba). Particolare rilevanza mediatica ottennero le ‘stese’ pratica che consiste nello sparare, muovendosi in motorino, raffiche radenti di proiettili per le strade al fine di affermare il proprio predominio sulla zona.
Peculiare il caso della cosiddetta Banda della Magliana nel vibonese. Questo gruppo di ragazzi si rifaceva, come il nome suggerisce, alla celebre organizzazione criminale e alla narrazione della stessa fatta nel libro (e nel film e serie tv seguenti) Romanzo criminale. Il gruppo formato in larga parte da minorenni metteva in atto furti in residenze private, ricettazione, spaccio di droga (cocaina) e detenzione illegale di munizioni. Fra i casi rilevati si tratta dell’unico i cui membri si sono ispirati a un gruppo criminale non più esistente.
Questa gang, prevalentemente composta da salvadoregni, è ad oggi presente in Italia prevalentemente nelle città di Milano e Genova. Parte di un più ampio sistema di gang presenti in diversi continenti, la MS13 è descritta dagli esiti dei questionari come una gang formata da più di quaranta componenti, prevalentemente minorenni con una età compresa fra i 15 e i 17 anni, sia maschi che femmine, e con membri in una situazione non di marginalità o disagio. Sebbene attiva prevalentemente nella città di Milano, in particolare a Lambrate, l’area di azione della MS13 si estende anche all’hinterland della città metropolitana. Non trova riscontro invece, nei dati forniti dagli Ussm, l’attività di spaccio di stupefacenti più volte rimarcata come nodale dai media o in letteratura.
Esempio ulteriore di gang giovanile che si ispira a organizzazioni criminali estere è la Barrio Banlieue a Milano. Questa gang formata prevalentemente da ragazzi stranieri di prima o seconda generazione riprende le tipiche modalità di azione delle gang francesi delle banlieue. Reati spesso associati a questo gruppo sono spaccio di stupefacenti, aggressioni e risse. Le loro azioni vengono spesso riprese e comunicate con messaggi sui social network. La comunicazione è fatta in lingua francese e richiama le modalità caratteristiche delle gang parigine. Rilevante è anche l’effettiva presenza di comunicazioni con altri gruppi giovanili francesi.
Nel 2021 era attiva una gang giovanile nel comune di Paternò. Il gruppo presentava un certo livello di organizzazione grazie al quale portava a compimento diversi reati a danno di esercizi commerciali della zona. Questa gang si è inoltre resa responsabile di furti e rapine nei confronti di tabaccherie, supermercati, e altri esercizi commerciali, oltre che della piscina e della chiesa locale. I membri della gang accedevano ai locali principalmente durante gli orari di chiusura per rubare, fra le altre cose, elettrodomestici, apparecchiature informatiche e denaro. I reati contestati per le attività commesse da giugno a settembre 2021 sono stati quelli di furto aggravato in concorso, rapina aggravata in concorso, e lesioni aggravate.