(Adnkronos) – Ora l’alluvione in Emilia Romagna, qualche mese fa il maltempo si è accanito su Ischia. Prima ancora le Marche, pochi anni fa in Piemonte. A seguire, chissà dove. Si contano vittime, devastazioni, infrastrutture che cedono, le acque che vanno oltre gli argini e ingoiano case e quartieri. Parte la straordinaria macchina dell’emergenza, in cui l’Italia è eccellenza. Si tratta di una sceneggiatura già vista: “E’ proprio così, stiamo seguendo il solito copione, stavolta però l’alluvione, anche a distanza di due settimane, ha colpito diverse città, diversi centri, è più estesa, ha toccato migliaia di chilometri. La situazione peggiora sempre di più, non è pessimismo, ma realismo”, spiega in un’intervista a SostenibileOggi.it Antonello Fiore, geologo e presidente di SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale).
“Siamo nell’era in cui la tecnologia con i suoi strumenti ci viene incontro, indicando spesso con assoluta precisione quando avverranno fenomeni atmosferici così estremi, in questo caso si parla di un evento che capita ogni 300 anni, il problema è la reazione del territorio, che non è in grado di assorbire questi eventi perché sono state costruite opere vicino ai corsi d’acqua, ora servono interventi diffusi che non si possono garantire nell’immediato”, prosegue.
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